Il filo di Arianna ora è di bronzo. "Ho una strategia: rompere le..."

La Fontana fa il bis nei 1500 metri dello short track

Il filo di Arianna ora è di bronzo. "Ho una strategia: rompere le..."

Il filo di Arianna non era finito. E ieri lei lo ha riavvolto per conquistare la seconda medaglia in questa pazza Olimpiade dove, non solo la neve è sciolta, ma anche il ghiaccio è bollente. Fontana di successo: prima color argento sui 500 metri dello short track, ieri poi il bis sui 1500 metri con un bronzo di sorpresa e bravura. Due medaglie in una Olimpiade, perché i riflettori non siano tutti per Innerhofer e lo sci alpino. Raggiunto grazie ad Arianna il bottino di Vancouver al giro di boa di metà Olimpiade. E nello short track lei non entra nella storia con queste medaglie, ma la storia la scrive direttamente, dato che su sette medaglie dello short track italiano, quattro portano la sua firma. In principio, quando di anni Arianna ne aveva solo tre, fu Albertville: allora arrivarono due medaglie, l'argento nei 500 firmato da Mirko Vuillermin e la staffetta maschile (Carnino, Fagone, Herrnhof e ancora Vuillermin). Nel 2002 ci pensarono gli eredi di quel gruppo (Carnino, Carta, Rodigari, Franceschina) a centrare un altro argento sempre in staffetta. Per il resto lo short track è femmina e la sua storia cresce con Arianna, la biondina di Polaggia che si sobbarcava con mamma e papà 80 km tutti i giorni per salire a Bormio ad allenarsi sul rink della «Magnifica terra», culla leggendaria della pista corta.

Oggi, a 23 anni, di strada Arianna ne ha fatta tanta e ieri, appena il tempo di ritoccare il suo smalto tricolore, ha scritto il capitolo con più suspence perché parte dalla quarta fila di una gara che le si addice di meno. Ma lei non si scoraggia: guarda tutti i parenti e il suo promesso sposo Anthony Lobello che assiepano le tribune con vistose parrucche. «Bisognava rompere le palle alle avversarie da subito», spiega illustrando la sua strategia sui 1500. Meno sprint e più gas e giù a tutta sotto quel caschetto numero 124. C'è chi ha calcolato che Arianna fa pieghe più profonde che nel Moto GP, lei invece si schernisce: «Se mi avessero detto che avrei preso un bronzo non ci avrei mai creduto - dice l'azzurra - . A meno di cinque giri le gambe si sono fatte pesanti, però ho deciso di scattare e ho mandate in confusione le avversarie». Ci vuol più tempo a pensarlo che a farlo: Arianna attacca e ha ragione. La cinese Yang Zhou resta davanti, concedendosi il bis d'oro dopo Vancouver. Argento vivo, si difende la 17nne coreana Hee Suk Shim che, con colori di altre latitudini, ricorda la bimba che era Arianna quando, ai Giochi di Torino 2006, conquistò la sua prima medaglia di bronzo. Poi a Vancouver si concesse il bis di bronzo ed ora la doppietta è arrivata in un'edizione sola. Il suo mestiere, del resto, è accorciare le distanze ed ora Fontana sa di avere altre due chance nella staffetta (martedì 18) e nei 1000 metri (venerdì 21).

A chi le fa notare, monetizzandole, il valore delle sue medaglie e il gruzzolo di 125 mila euro che si è messa in tasca, Arianna risponde pragmatica: «A maggio mi sposo, spariranno presto». Le medaglie no, invece quelle restano e potrebbero non essere le ultime.

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