Andrea Bonso
Probabilmente domenica sera anche i Montecchi e i Capuleti hanno messo da parte le loro diatribe per festeggiare insieme quella che è una delle pagine più belle dello sport veronese negli ultimi anni. Nel ritorno della finale playoff, infatti, l'Hellas è riuscita a centrare una clamorosa rimonta contro il Cittadella, ritornando in Serie A dopo un solo anno nell'inferno della B. Una vera e propria impresa, che chiude al meglio una stagione molto complicata. Dopo la retrocessione, infatti, ad agosto l'Hellas si presenta come la squadra da battere, con Grosso in panchina e una rosa di qualità. Eppure a un certo punto i veronesi che finiscono addirittura fuori dalla zona playoff.
Il presidente Setti decide così di correre ai ripari: esonera l'eroe del Mondiale 2006 e si affida ad Aglietti, che in poco meno di un mese compie un autentico miracolo. Merito suo e anche dello splendido tifo gialloblu, come ha sottolineato lo stesso Setti: «Ringrazio tutti. Partendo dal popolo del Verona e di Verona, senza il quale questa rimonta incredibile non sarebbe mai, mai stata possibile». Aglietti rimarrà in A? Difficile (si parla di Juric), ma il tecnico non demorde: «Questa promozione la sento mia. Non credo che un altro allenatore ci sarebbe riuscito».
A prescindere dal futuro, il suo nome sarà per sempre legato a questa storica promozione, storica non solo per come è arrivata, ma anche perché, con la retrocessione del Chievo, l'Hellas torna ad essere la squadra di Verona nella serie più alta per la prima volta dal 2000/2001.E nella festa in città qualcuno giura di aver visto i Montecchi e i Capuleti ancora insieme...
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