È una Signora avvelenata. Lo dice Andrea Barzagli alla vigilia dell'Olympiakos. Le due finali perse, la scoppola di Barcellona hanno lasciato il segno ma il difensore assicura: «Abbiamo imparato come si gioca la Champions». Stasera serviranno conferme perché c'è una partita che non ammette risultati diversi dalla vittoria dopo il tre a zero incassato da Leo Messi. E i numeri non aiutano o comunque invitano a tenere alta la concentrazione perché i bianconeri la prima partita in casa in Europa l'hanno spesso sbagliata nell'era dei sei scudetti consecutivi. Due vittorie con Malmoe e Siviglia, ma anche tre pareggi: due nell'era Conte con lo Shakhtar e quello beffa con il Galatasaray (il ritorno sotto la neve sarebbe stato ininfluente con una vittoria a Torino). E l'anno scorso lo zero a zero con il Siviglia. Quindi non c'è nulla da dare per scontato, l'ha detto anche Allegri. E se la Juventus, come dice Barzagli, ha imparato a giocare alla Champions, non dovrà sbattere come l'anno scorso contro il muro del Siviglia o incassare la beffa del Lione nella seconda partita sempre del girone.
Dovrà dimostrare di stare di nuovo a suo agio sul palcoscenico europeo anche Paulo Dybala, dopo i passaggi a vuoto nella finale di Cardiff contro il Real Madrid e nella gara di esordio di questa Champions. La Joya dovrà recitare da protagonista come ha fatto finora in campionato con dieci gol in sei partite. Invece Gonzalo Higuain dovrà ritrovarsi in un inizio di stagione che più complicato non si può. La panchina con il Torino potrebbe avergli dato la scossa, soprattutto considerato che quella senza di lui è stata la Juventus più convincente della stagione. Insomma Mandzukic è sempre pronto a tornare al centro dell'attacco. Pipita avvisato e che Allegri tiene sulle spine: «Deciderò dopo la rifinitura i quattro davanti». Nei ballottaggi resta Higuain che in questo momento non è intoccabile come lo era fino a poche settimane fa. Anche se Allegri ripete: «Gli ho parlato, è sereno. Deve solo pensare a lavorare. Sarebbe un problema se non giocasse per la Juve. Lui è un titolare». Gli servirebbe un gol e in questo momento sulla carta non c'è niente di meglio dell'Olympiakos, squadra che ha cambiato allenatore quarantotto ore fa, poco prima di salire sull'aereo per Torino. Ma a proposito di avere imparato a giocare la Champions, Allegri spiega: «La sfida di Barcellona è un passaggio che serve per migliorare». Ma avvisa i suoi: «Non ci sono partite che si possono sottovalutare in questa competizione. Loro sono una squadra veloce. Serviranno 95' da squadra seria».
Con Rugani che resta uomo di campionato e non sempre, vedi derby, e Barzagli che sarà titolare, da decidere se a destra o al centro «ma sono stato provato anche da mezzapunta...», confermata la coppia Pjanic-Matuidi. Davanti l'imbarazzo della scelta con la suggestione dei tutti «sinistri» sulla trequarti ma Cuadrado resta favorito su Bernardeschi.
Più facile che rifiati Mandzukic in vista di Bergamo, con Douglas Costa a completare il reparto con Dybala. Comunque Allegri a prescindere dalle scelte avvisa i suoi: «Si deve vincere. Da questa partita e da quella di Lisbona dipende il passaggio del turno».
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