Riconvocato Silvio Berlusconi. Anche per la Champions, anche se la sfida con lo Zenit stasera a San Siro non conta per la qualificazione. Che si presenti quest'oggi, a Milanello o allo stadio non fa differenza. Conta la sua presenza. «Non è un amuleto, piuttosto uno straordinario motivatore» spiega Adriano Galliani a coloro i quali pensano che la rimonta milanista sia merito esclusivo della macumba. «Dietro una squadra che fa bene c'è sempre una società molto forte» è il messaggio spedito da Allegri che ha ricevuto, insieme al suo capitano Ambrosini, la bella dose di sms. Tra i più significativi della giornata quello firmato dal suo vice-presidente che gli ha ricordato i malinconici precedenti milanisti in occasione delle ultime partite del girone di Champions a qualificazione incassata (1 vittoria, 2 pareggi e 5 sconfitte: «e questo non va bene» la chiosa del dirigente). «Ci sono in palio, oltre al milione di euro che non è poco, due punti ranking per la squadra e per il calcio italiano» la contabilità presentata da Galliani che avrà pure la fissa di queste graduatorie ma è l'unico, dalle nostre parti, a guardare oltre il recinto di casa. Riconvocando Silvio Berlusconi, Allegri non ha nemmeno timore d'affrontare l'accusa di aver subito l'influenza di presidente e vice-presidente nelle scelte tecniche più decisive effettuate negli ultimi tempi. «Ho un ottimo rapporto col presidente anche se qualcuno ha tentato di incrinarlo. Lui mi chiede e io offro delle risposte, non devo dimostrare niente a nessuno» la risposta appuntita.
Il Milan deve invertire una tendenza nefasta, provare ad allungare la collana dei risultati positivi e provvedere a qualche cambio per ritagliarsi le migliori risorse (El Shaarawy e Montolivo) domenica pomeriggio a Torino. Nel frattempo è sempre il mercato a tenere banco e a catturare l'attenzione dei cronisti che interrogano Galliani in Lega e Allegri a Milanello sull'ipotesi Mario Balotelli (nella foto), ottenendo due risposte diverse. Il tecnico livornese ha per l'attaccante del City un consiglio travestito da affettuoso avvertimento: «Mario ha straordinarie qualità fisiche e tecniche, ha già buttato qualche anno di carriera e a 23 anni deve capire che il tempo vola». Il suo vice-presidente è più astuto e spiazza tutti tessendo le lodi di Neymar, brasiliano del Santos. «Lui ed El Shaarawy sono i ventenni più forti in circolazione, Balotelli è un fatto sentimentale ma a gennaio bisogna prima vendere e ridurre la rosa a 26-27 elementi, altrimenti non entra nessuno.
Il Santos è teoricamente interessato a Robinho, noi non siamo interessati a cederlo» il punto in materia. Che vuol dire: se parte Robinho può arrivare Balotelli. Anche perché Pato, riferiscono i sanitari, non è ancora pronto neanche per Torino. Campa cavallo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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