Altro che blocco Juve, è Ital-piadina

Candreva, Eder, Giaccherini e Parolo insieme pure nel Cesena 2011

Il "cucchiaio" di Candreva alla Croazia (clicca sulla foto)
Il "cucchiaio" di Candreva alla Croazia (clicca sulla foto)

nostro inviato a Montpellier

Si scrive Italia, si legge bianconero. Ma non solo quello dell'impenetrabile difesa juventina. Quattro titolari della squadra di Conte che ha battuto il Belgio all'esordio arriva infatti dal Cesena stagione 2011- 2012, la seconda consecutiva in serie A dei romagnoli dopo un digiuno durato 19 anni. Parolo, Candreva, Eder e Giaccherini è il poker ai nastri di partenza diventato subito trio visto che Giak a fine agosto emigrò nel bianconero più prestigioso della Juventus, perché richiesto da Antonio Conte che a sua volta muoveva i primi passi da allenatore della Vecchia Signora.

Quel Cesena, salvatosi l'anno prima in extremis, era una squadra formata da un mix di giovani ed esperti dotati di buona qualità, ma durante la stagione girò tutto storto: tre cambi in panchina e ultimo posto in classifica finale. Parolo, in comproprietà con il Chievo, era stato l'autore del gol promozione a Piacenza nel 2010 e una volta sbarcato in A aveva timbrato cinque reti. Solo una, invece, nella seconda sfortunata stagione segnò solo nel derby con il Bologna e a fine stagione passò al Parma. Candreva arrivava dall'Udinese e restò in Romagna appena sei mesi, 21 gare e tre gol, poi l'approdo alla Lazio a gennaio tra le polemiche per le sue dichiarazioni da tifoso romanista, poi corrette. Ora è l'uomo assist della Nazionale di Conte e come Parolo è un reduce del disastroso mondiale brasiliano di Prandelli. Anche per il brasiliano Eder l'esperienza in bianconero finì nella sessione invernale di mercato: per l'attaccante 19 presenze e due reti realizzate, prima della Sampdoria dove esploderà.

Ora il quartetto si è riunito in Nazionale: nessuno di loro, all'epoca, pensava di arrivare così in alto. In primis Eder, il cui nome deriva dall'attaccante della Seleçao fatta piangere da Paolo Rossi nel Mundial spagnolo.

Dal 2010 naturalizzato italiano grazie al bisnonno Righetto, originario di Nove, provincia di Vicenza, cinque anni dopo è diventato il 43° oriundo degli azzurri grazie alla chiamata di Conte. Un passato in Romagna anche per Graziano Pellè (stagione 2006-2007). È sempre più Ital-piadina.

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