Corsi e ricorsi. Con una costante: il Toro è sempre (più) in difficoltà. Lo scorso anno di questi tempi, sempre negli ottavi di finale di Coppa Italia, i granata allenati all'epoca da Mazzarri andarono al Meazza a giocarsi l'accesso ai quarti reduci dallo 0-7 casalingo in campionato contro l'Atalanta: persero 4-2 dopo i supplementari, acciuffati dal Milan grazie a una rete in pieno recupero di Calahanoglu. Stasera (20.45, Rai 1), un anno dopo mal contato, la musica è più meno la stessa per quel che riguarda Belotti e compagni: in clamorosa difficoltà in campionato dove occupano la penultima piazza insieme al Parma, con un allenatore sulla graticola (Giampaolo) e un presidente (Cairo) detestato ormai dalla quasi totalità dei tifosi. Per eliminare il Milan che in un anno si è scoperto grande servirebbe un mezzo miracolo: Giampaolo ha già detto che, rispetto alla sfida contro il Diavolo di pochi giorni fa in campionato, cambierà «sette-otto giocatori perché il calendario ci penalizza e non posso mandare a morire i miei giocatori». E soprattutto perché i granata non possono permettersi di non battere lo Spezia sabato: match salvezza se ce n'è uno, dal cui esito dipenderà anche la conferma dello stesso tecnico su una delle panchine più bollenti della serie A.
Tradotto: in campo andranno tutti quei giocatori finora meno utilizzati e magari pronti ad andarsene da dopo domani. In ordine sparso: Milinkovic-Savic, Zaza, Nkoulou, Vojvoda, Segre, Bonazzoli e via discorrendo. Fino ad arrivare a Baselli, cui sarà riservata una parte di gara che ne certificherà il recupero dopo il gravissimo infortunio a un ginocchio. Per passare il turno, appunto, servirà un miracolo: il vero obiettivo è la permanenza nella massima serie che dovrà passare da un mercato intelligente, cosa che negli ultimi tempi non si è mai verificata.
Di contro, il Diavolo viaggia come un treno e dal Toro potrebbe anche prelevare in tempi rapidi Meitè: Pioli farà quasi certamente esordire
Musacchio per la prima volta in stagione e darà minuti a Ibrahimovic (appena rientrato dopo 48 giorni di stop), consapevole anche che le sue seconde linee hanno già dato concreti segnali di vita nel corso della stagione.
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