Anche Massimo Cellino è cascato nella trappola dei giornalisti del Telegraph che hanno portato alla luce la corruzione nel calcio inglese. L’inchiesta giornalistica, che ha portato alle dimissioni del ct della Nazionale Sam Allardyce, ora pare aver incastrato anche Cellino, ex presidente del Cagliari e attuale proprietario del Leeds United.
Come riporta ilfattoquotidiano.it, i cronisti del Telegraph, fingendosi investitori interessati ad aggirare le regole che vietano le terze proprietà dei giocatori, sono riusciti a farsi spiegare da Cellino il modo per possedere di fatto il cartellino dei calciatori. L’imprenditore italiano ha suggerito loro di comprare una parte del club, diventarne azionisti e prendersi la stessa percentuale delle quote sui guadagni derivanti dalle future vendite degli stessi calciatori. Cellino, non sapendo di essere ripreso, arriva a offrire una parte della proprietà del suo Leeds. “Per voi è positivo entrare nel club: con 12 milioni prendete il 20 per cento e poi avete il 20% su ogni futura vendita dei giocatori”, dice l’ex proprietario del Cagliari.“Il mondo del calcio è molto sporco. Non voglio essere io quello a violare le regole in Inghilterra. Io vi do un modo per lavorare e rimanere al sicuro – spiega Cellino – Tutti i vari bonus e spese varie. In Inghilterra, questa è la peggior cultura del mondo. Sono specializzati nel fottere la gente. Sembrano buoni ma sono le persone più sporche del mondo”. Poi si lascia andare a un confronto impietoso: “In Argentina sono angeli al confronto, in Brasile bambini. In Inghilterra sono i peggiori nel calcio”.
Tra gli altri volti noti coinvolti nell’inchiesta ci sono Tommy Wright, vice allenatore del Barnsley e Jimmy Floyd Hasselbaink, tecnico del Queens Park Rangers, che sono stati ripresi di nascosto mentre si lasciano corrompere. Intanto l’agente Pino Pagliara si difende all’Ansa: “Ho solo detto quello che i miei interlocutori volevano sentirsi dire”. E aggiunge: “Sono caduto nel loro tranello perché mi avevano fatto credere che Lord John Stevens (ex capo della polizia, estraneo alla vicenda, nda) era uno degli ambasciatori del Gruppo Bakrie”, la controllante di una potente società indonesiana, la Meiran, che i giornalisti hanno finto di rappresentare. Pagliara rivela anche che “tra i tecnici tirati in ballo c’è anche un italiano, ma non voglio dire se oggi allena in Inghilterra o in Italia. Lo dirà il Telegraph”.
L’agente, infine, attacca i cronisti del Telegraph che lo hanno ‘pizzicato’: “Sono bravi a giudicare gli altri, la verità è che qui la corruzione è endemica, rubano anche i capi-osservatori. In Italia un terzino destro viene acquistato perché serve alla squadra, qui può accadere che sia preso solo per ragioni di convenienza economica”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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