Anche Froome buca, ma la rimonta è da padrone

La maglia gialla in crescendo ha in mano il Tour. Aru non molla. Caruso è 10° in classifica

Anche Froome buca, ma la rimonta è da padrone

C'è uno che è davvero massiccio e centrale: Chris Froome. È lui l'uomo di giornata, che va al riposo con la maglia gialla e la consapevolezza di essere pronto per la sfida finale.

Massiccio e centrale, nel senso che non molla un colpo, e resta saldamente centrale nella narrazione di questa corsa che fin da Düsseldorf lo vuole protagonista assoluto della Grande Boucle. Il britannico insegue il quarto successo personale sulle strade di Francia e se nei primi dieci giorni ci è apparso chiaramente meno dirompente ed esplosivo del Froome ammirato negli anni scorsi, quello degli ultimi due giorni ci sembra un corridore in salute e certamente in crescendo.

Detto questo, nel tappone del Massiccio Centrale alla fine sembra che succeda poco, anche se succedono diverse cose tutte molto interessanti. Intanto l'olandese Bauke Mollema si aggiudica la prima tappa della carriera al Tour andando a vincere in perfetta solitudine la quindicesima tappa, da Laissac Sévérac l'Église-Le Puy en Velay (189,5 km). L'olandese della Trek-Segafredo parte quando al traguardo mancano 28 km: un'eternità. Il suo sembra un attacco folle, si rivelerà vincente e di grandissimo valore tecnico.

Alle spalle del tulipano il nostro Diego Ulissi, che regola allo sprint Tony Gallopin. «Ci sono andato vicino, ma Bauke Mollema è stato davvero bravo dice il toscano della UAE Emirates -. Ci riproverò».

Come accade sempre nei Grandi Giri, assistiamo a due corse in una. Alle spalle dei fuggitivi, a oltre 6' di ritardo, ad un certo punto è scoppiata la bagarre tra gli uomini di classifica. Come da previsione, Sky in testa a scandire il ritmo fin dal mattino, lasciando spazio agli attaccanti (28, con i nostri Damiano Caruso, Alessandro De Marchi e Diego Ulissi, ndr), almeno fino ai piedi del Col de Peyra Taillade: qui scatta il forcing della AG2r sulle strade care a Bardet, Chris Froome fora. La maglia gialla perde secondi mentre Kwiatkowski prontamente gli passa la ruota, risale in sella con 45 secondi di ritardo e recupera aiutato prima da Kiriyenka, quindi da Nieve e infine da Landa. Sulla salita Bardet prova, ma non affonda il colpo, mentre Quintana va incontro a un'altra giornata da dimenticare e si stacca, triste e solitario: final. Aru sempre attento, non molla un attimo la maglia gialla. È reattivo, attivo, non brillantissimo.

Sui saliscendi del finale, allunga Daniel Martin che guadagna una manciata di secondi, ma super Landa lo stoppa con facilità. Fa un bel balzo in avanti in classifica generale il nostro Damiano Caruso, bravo ad infilarsi nella fuga di giornata e a recuperare più di cinque minuti sulla maglia gialla. Ora il siciliano della BMC è decimo nella generale.

«La tappa di oggi si è rivelata piuttosto impegnativa ha spiegato alla fine Aru -, ma sono riuscito a rispondere bene

alle sollecitazioni che ci sono state e quindi sono piuttosto soddisfatto. Ora però bisogna guardare avanti e pensare all'ultima settimana che propone ancora tante difficoltà. Se sono pronto alla sfida finale? Devo esserlo».

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