Una notte attesa da 84 giorni, da quando cioè l'Atalanta ha varcato il limite tra essere la provinciale che stupisce in Europa e diventare una realtà delle coppe continentali. Stasera sfida al Real Madrid, la squadra più ricca con il suo miliardo di fatturato nell'ultima stagione e la più blasonata grazie agli oltre 30 trofei internazionali vinti (tra cui 15 Coppe dei Campioni/Champions League). Un confronto sulla carta impari ma guadagnato con la vittoria di Dublino sul Bayer Leverkusen che ha finalmente riempito la bacheca della Dea premiando il lavoro pluriennale di Gasperini.
La notte di Varsavia che assegnerà la Supercoppa europea somiglia molto a quella di 4 anni fa: allora l'Atalanta si giocava i quarti di una Champions «rivoluzionata» dal Covid nella formula delle fasi finali e vide sfumare una prestigiosa semifinale di Champions al 93' contro il danaroso Psg degli emiri. Rispetto a quella notte, ritroverà il fenomeno Mbappé, approdato ai Blancos per cercare finalmente di alzare un trofeo continentale per club ma arriverà con un piccolo bagaglio di esperienza in più.
Certo, Gasp sarebbe voluto arrivare al nuovo momento storico in maniera diversa. Un cammino prestagionale non brillantissimo (vedi i nove incassati in tre gare) oltre a una rosa decimata dagli infortuni, tra i quali quelli di Zaniolo, Scamacca - sfortunato, saltò anche la finale di Dublino a maggio - e Toloi, e dalle vicende di mercato (il Koopmeiners che si è messo da solo fuori squadra per motivi di «stress» con la Juve sullo sfondo che lo corteggia da mesi). Non proprio la situazione ideale.
E così tra i 24 calciatori convocati, ci sono sette giovanissimi (quattro classe 2005 e tre 2006, tutti elementi dell'Under 23). In altri tempi un motivo d'orgoglio per una società che ha sempre puntato su baby promettenti, ma che oggi non può che suscitare rammarico. Non è così che Gasperini - chiamato probabilmente a far debuttare l'ultimo arrivato Retegui - sognava di giocare contro i campioni della Champions e Carlo Ancelotti. Il ricordo della doppia sfida di tre anni fa è ancora vivo (0-1 e 1-3 per i Blancos negli ottavi di Champions) e non serve sottolineare il livello tecnico dei madridisti: molti dei giocatori del Real, reduci da Europei e Coppa America, sono tornati a disposizione pochi giorni fa ma Carletto può contare su una profondità della rosa superiore a quella della Dea.
Servirà una concentrazione massima, un Lookman ai livelli della notte di Dublino, e la giusta lucidità. Seimila tifosi orobici accompagneranno la squadra dagli spalti, già fieri di avere a disposizione un'altra notte tra le stelle.
«Sulla carta il pronostico è anmcora più chiuso rispetto alla partita con il bayer Leverkusen, nel calcio qualche volta però si sovverte il pronostico. Ai miei ho chiesto di fare una grande gara, senza pensare agli assenti - così Gasperini -. Ancelotti è uno dei tecnici più titolati al mondo, rappresenta l'allenatore vincente ed è un modello».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.