Può la mania dell'ordine portare alla mancanza di rispetto nei confronti dei defunti? Sì, a vedere quanto successo nel cimitero di Coriano (Rimini), dove è sepolto lo sfortunato motociclista Marco Simoncelli. Una donna di 60 anni, vedova e di nazionalità francese, sarà processata per atti vandalici: da tempo rimuoveva dalla lapide del "Sic" ogni oggetto lasciato per ricordo da amici e fans per "fare pulizia. Siete degli sporcaccioni", la sua accusa ai poliziotti che l'hanno fermata su segnalazione dei ragazzi dell'associazione "58 Boys", il fans club di Simoncelli che ha scoperto la donna dopo avere organizzato una ronda.
Coriano è un paese di circa 10 mila abitanti in provincia di Rimini. Una cittadina che, ormai da qualche anno, è meta del pellegrinaggio dei fans di Marco Simoncelli, lo sfortunato motociclista morto in un incidente in gara sul circuito malese di Sepang, nel 2011. Da allora è passato molto tempo ma la processione di amici e appassionati sulla tomba del campione non accenna a diminuire, anzi, aumenta in continuazione. Ognuno di loro, dopo aver fatto visita al "Sic", lascia sulla lapide un biglietto, una foto, un fiore, insomma qualcosa che possa testimoniare l'affetto provato nei confronti del pilota di Cattolica.
Peccato che questi oggetti, periodicamente, sparissero nel nulla. Una mano anonima li raccoglieva e li portava via, lasciando la lapide tristemente grigia e spoglia. A un certo punto - come racconta Libero - i fans del pilota hanno messo su una sorta di ronda. Si sono dati i turni per capire chi si celasse dietro questa misteriosa pulizia. A un certo punto i sospetti si sono concentrati su una donna, che si aggirava spesso dalle parti della tomba del pilota cercando di farsi notare il meno possibile. Alla fine la signora è stata colta letteralmente con le mani nel sacco: aveva appena raccolto tutti gli oggetti depositati sulla lapide di Simoncelli e li aveva infilati all'interno di un sacchetto allo scopo di buttarne via il contenuto.
La donna, di origine francese ma domiciliata da tempo a Rimini, è finita a processo con l'accusa di atti vandalici. Ma non si è pentita del suo gesto, dovuto a un impulso irrefrenabile di mettere ordine. Al contrario, si è scagliata contro i militari che l'hanno fermata dando loro "degli sporcaccioni, qui bisogna fare pulizia". La signora, vedova di 60 anni, è finita a processo ma non si è presentata alla prima udienza.
"Probabilmente si tratta di una malata di pulizia - ha detto Andrea Novelli, psicoterapeuta cognitivo-comportamentale - vittima di un'ossessione che serve a scaricare lo stress. Ma che diventa un disturbo importante quando le stesse ossessioni vanno ad incidere sulle abitudini quotidiane del paziente".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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