Azzurre, fate sul serio Dimenticate i maschi e scolorite le Orange

Contro l'Olanda per la semifinale: l'incubo afa Vincere per chiudere il confronto con gli uomini

Azzurre, fate sul serio Dimenticate i maschi e scolorite le Orange

«N egli occhi hanno gli aeroplani per volare ad alta quota». Stadio Hainaut di Valenciennes, 29 giugno 2019, ore 15, Italia-Olanda, quarti di finale del Mondiale femminile. Se ci fossero i colleghi uomini, sai le paginate sull'Arancia Meccanica, sul profeta Johann Cruyff, sui ritiri con le famiglie, sul calcio totale, ma anche sul rigore di Totti a van der Sar nella semifinale dell'Europeo 2000: «Mo' je faccio er cucchiaio». E via con la mazurca dei miti della nostra giovinezza, delle tattiche e del fico fiorone.

Per fortuna la massa, delle avversarie dell'Italia sa poco e gli esperti di calcio femminile sono ancora una sparuta e non molesta minoranza. Per cui sappiamo che c'è una stella, Lieke Martens, attaccante del Barcellona, autrice di una doppietta contro il Giappone negli ottavi, ma che non sta bene e potrebbe saltare la sfida (alla fine giocherà); sappiamo che l'Olanda è forte (ha vinto l'Europeo in casa due anni fa) anche se è alla sua prima volta ai quarti del Mondiale; sappiamo che non hanno gradito l'orario e la ct Sarina Wiegman, ha raccontato di una lettera alla Fifa per giocare un po' più in là (fa caldo ovunque, ma per la Francia è record), respinta al mittente; sappiamo che le olandesi non le abbiamo mai battute: 3 vittorie e 2 pareggi per loro. Però in questo Mondiale, come conclusioni, l'Italia è seconda dopo gli Usa. Speriamo.

Quello che però sappiamo, al di là di notizie sulla gara e statistiche assortite, è che questo per le ragazze di Milena Bartolini è proprio il momento di spiccare il volo; è il momento di non pensare più a quello che gli uomini non dicono ma pensano, o il contrario, ma per costruire un pezzo di storia. La loro storia. E se dobbiamo fare una critica alle ragazze è che pure loro l'hanno messa spesso giù dura, partecipando al gioco del paragone con i maschi. In questa breve estate calda che stiamo vivendo attorno al calcio femminile abbiamo esagerato, da una parte e dall'altra con lo scontato raffronto donne-uomini. Era già cominciato un anno fa, quando le ragazze si qualificarono per la prima volta dal 1999, mentre i colleghi azzurri erano stati sbattuti fuori da Russia 2018. È continuato durante il cammino di avvicinamento ai Mondiali.

Adesso basta, adesso l'Italia femminile deve puntare all'alta quota, per se stessa, senza stare a considerare che l'ultima semifinale Mondiale dell'Italia maschile è stata in Germania nel 2006. Le ragazze di Milena Bertolini devono salire sull'aeroplano. Da sole.

Una vittoria per andare avanti, per fare sul serio, per loro, senza pensare a tutti quelli saliti sul carro del vincitore nelle ultime settimane e già pronti a scendere in caso di sconfitta. Un po' di sano egoismo, ragazze, vincete per voi, non pensate ai complimenti dei playboy, a quelli che offrono rose, all'audience tv. Vincete e basta.

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