Il tennis può sembrare una barca. A guardarlo bene, in profondità, riflettendo sull'incredibile successo di questa manifestazione e senza farsi distrarre dalla pallina a 200 all'ora di una prima di Sinner o Fritz. Una barca con diverse persone di buon senso a bordo che remano tutte nella stessa direzione. Il buon senso, raro nel nostro Paese e anche in Europa, sta tutto qui, nella direzione comune. Sul finire degli Anni Dieci, Angelo Binaghi, il presidente della Federtennis, con una felice intuizione e moltissimo lavoro ha indicato la via italiana in primis, e torinese-piemontese poi, alle Atp Finals. Chiara Appendino e il governatore forzista Alberto Cirio l'hanno seguito «offrendo» la disponibilità di città e regione. La Appendino subito, all'epoca era sindaco pentastellato di Torino; Cirio una volta eletto nel 2019. Il successore sotto la Mole, il dem Stefano Lo Russo, presi i remi se n'è guardato bene da far oscillare la barca su cui era salito al posto della Appendino, nel frattempo eletta a vice presidente della Federtennis. Il governo, questo governo, ha poi compreso al volo quale volano perfetto fossero le Atp Finals per far girare in modo nuovo l'Italia nel mondo e per portare il mondo in Italia, alimentando, sì, la passione, ma soprattutto l'indotto. E Binaghi, ieri, alzandosi idealmente sulla barca mentre tutti remavano senza oscillazioni nella stessa direzione, l'ha riconosciuto a chiare lettere. «Nessuno è indispensabile» ha detto, «le Atp Finals le avrebbe potute organizzare anche un altro soggetto. C'è solo una persona indispensabile senza la quale non saremmo qui a parlare di un altro quinquennio: si chiama Giorgia Meloni.
Ha consultato i ministri competenti, Giorgetti e Abodi, ha chiesto loro di valutare le ricadute per il settore di competenza e ci ha dato la spinta e il sostegno economico senza i quali oggi non avremmo potuto neanche partecipare alla gara per il rinnovo». Sport, cinque stelle, forzisti, dem, Lega, Fratelli d'Italia, governo, stessa direzione. Servirebbero barche anche altrove. Molte.
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