
Sarà anche la domenica di Sergio Parisse. 142 presenze, 94 da capitano e unico italiano inserito nella Hall of Fame della palla ovale. In maglia azzurra ha segnato 16 mete. Per lui all'Olimpico standing ovation e bagno di folla in occasione della sfida con la Francia che per il monumento del rugby azzurro vuol dire parecchio visti gli anni passati prima alla corte dello Stade Francais e poi con il buen retiro di Tolone. I galletti arrivano alla sfida con gli azzurri dopo la sconfitta con l'Inghilterra che se non altro è servita a mettere pressione e tanti punti interrogativi alla squadra di Fabien Galthié. Il cittì francese lo ha detto chiaro: dell'Italia non mi fido, e rischio anche qualcosa pur di portare a casa la partita. Fuori Penaud e Jalibert e panchina con 7 avanti e 1 solo tre quarti.
Sui giornali francesi si minimizza: vabbè è solo l'Italia, al mondiale gliene abbiamo fatti 60. Ed è più o meno la stessa musica del 2011 quando arrivò invece la prima sconfitta per mano dell'Italia. Certo con la Francia si apre un trittico di partite con tre corazzate (dopo Inghilterra e Irlanda aspettano gli azzurri) e la vittoria contro il Galles fa parte del minimo sindacale richiesto a Quesada. Spicca invece la scelta della staffetta tra Gianmarco Lucchesi e Giacomo Nicotera in prima linea anche se il cittì legge la sfida mettendo l'accento sulla seconda parte di gara. «La verità - spiega Quesada - è che loro hanno un pacchetto fortissimo e sarà su questo che potrebbero puntare». C'è poi Dupont (lo scorso anno nel pareggio di Lille non c'era). «Non abbiamo cambiato la difesa per lui ma se lasci spazio a uno come così lo paghi carissimo».
All'Olimpico sono attese 60 mila persone e anche questo farà la differenza per un'Italia. Sarà un match abrasivo in cui lo scontro fisico si farà sentire.
Ce la giochiamo così con la consapevolezza che non sarà la stessa musica di due settimane fa contro i dragoni rossi. Sulla carta i francesi ne hanno di più. Ma sbagliano parecchio, come visto a Londra contro l'Inghilterra. E contro l'Italia gli errori (indisciplina compresa) puoi finire anche per pagarli cari.
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