“Fossi stata vaccinata, non avrei preso la meningite". Bebe Vio, la campionessa parolimpica oro ai mondiali di fioretto a Rio, si racconta al Tirreno a pochi giorni dalla cena di gala con Obama alla Casa Bianca.
"I medici l'anno precedente alla mia malattia avevano consigliato ai miei genitori di aspettare dicevano che ero troppo piccola. Penso che se fossi stata vaccinata non l'avrei contratta”, racconta la giovane schermitrice che nel 2008 è stata colpita da una meningite acuta ma si è salvata tirando di scherma seduta da una carrozzina. "Ho sempre avuto accanto la mia famiglia questa è stata la mia forza e senza di loro nulla sarebbe stato possibile”, dice Bebe Vio che, ora, fa da testimonial per le campagne di vaccinazione. Parlando dell’amputazione degli arti, dice: “Le ho accettate perché sapevo che mi avrebbero permesso di sopravvivere. Nessuno più di me può dire: ‘Finché c'è vita c'è speranza’”. “Il mio desiderio più grande – spiega - era quello di tornare a fare scherma e ci sono riuscita. C'è chi aveva detto che non avrei mai potuto farlo. Come vedete, si sbagliavano".
E infine l'appello: "A chi ha avuto la meningite ed è sopravvissuto vorrei dire di raccontare la propria storia per sensibilizzare le persone alla vaccinazione: è una questione importantissima e più se ne parla meglio è".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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