Il Benzema show abbatte anche il Chelsea

Un'altra tripletta del francese lancia il Real Madrid di Ancelotti. Campioni ko in casa

Il Benzema show abbatte anche il Chelsea

El señor Champions non tradisce mai. Carlo Ancelotti conferma, se ancora ce ne fosse bisogno, che per lui la coppa dalle grandi orecchie è un po' come il giardino di casa. Il suo Real Madrid si prende di prepotenza l'andata dei quarti di finale, con un 1-3 al Chelsea campione d'Europa che porta in calce la firma del solito, intramontabile, Karim Benzema. Dopo aver eliminato il Psg, il capitano dei blancos firma un'altra tripletta da fuoriclasse a Stamford Bridge: prima indirizzando il match con due colpi di testa su assistenze di Vinicius e Modric, poi mettendolo in ghiaccio approfittando di un regalo di Mendy e Rudiger. Il Chelsea, che nel primo tempo aveva accorciato con Havertz, sbatte su Courtois e viene tradito da Lukaku, che dopo un'ora in panchina si divora di testa, tutto solo, il gol del possibile 2-3.

Se Benzema non delude, Lewandowski e il suo Bayern Monaco per una volta sparano a salve. Merito del capolavoro confezionato dal Villarreal di Emery, che ci ha preso gusto dopo aver sgambettato la Juventus agli ottavi e che contro i favoritissimi bavaresi si regala un'autentica impresa: 1-0 firmato dalla zampata in avvio di Danjuma, che trasforma in assist un tiro di Parejo.

Martedì, invece, era stata la volta della guerra dei mondi tra Cholismo e Guardiolismo, con l'Atletico Madrid che si è esibito nella sublimazione del credo del suo tecnico: possesso lasciato al City e undici uomini dietro la linea del pallone a intasare gli spazi. Cholismo allo stato puro, coi colchoneros rinchiusi negli ultimi trenta metri di campo per formare un 5-5-0 a difesa della porta di Oblak.

Il risultato è stato da record: zero tiri in porta e zero corner calciati. Peggio dell'Apoel Nicosia che nel 2012, nei quarti col Real, non aveva mai tirato verso la porta ma era almeno riuscito a conquistare un tiro dalla bandierina. Ma se dalla cenerentola cipriota poteva essere lecito aspettarsi un atteggiamento del genere, non si può dire altrettanto da parte dei campioni di Spagna in carica, da anni frequentatori dei salotti buoni del calcio europeo e con un tecnico a libro paga per una somma vicina ai 40 milioni di euro a stagione.

Ma Simeone è così, prendere o lasciare. E il ritorno il Wanda Metropolitano, unico stadio al mondo in cui il mister viene osannato più dei suoi giocatori, si annuncia caldissimo. Guardiola, nel dopo gara, ha graffiato: «Nella preistoria, oggi e tra centomila anni, attaccare due linee da cinque è molto difficile».

Ma capitan Koke non ha perso tempo per schierarsi a difesa del proprio condottiero, affidando a Instagram il pensiero della truppa biancorossa: «Innamorato della tua storia dalla preistoria. Orgoglioso di essere dell'Atletico». Più chiaro di così

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