Marco Landucci, in panchina al posto dello squalificato Allegri, senza gli onori si deve prendere gli oneri e ci mette la faccia per parlare del ko della sua Juve: «Se l'espulsione di Di Maria è stato un segnale di nervosismo? Izzo su queste cose è un fuoriclasse: istiga. Lui ha sempre fatto così. Ma Di Maria non ci doveva cadere». «Voglio scusarmi per la reazione inappropriata», spiegherà poi l'ex Real. «Aver perso è solo colpa mia». Una lettura diversa da quella che dà Palladino, prodigo di complimenti ai suoi, a prescindere dall'uomo in più. È lui il volto di una vittoria che mai il Monza aveva ottenuto, nella sua appena iniziata storia in A. «Mi ha chiamato il presidente Berlusconi: non ci credeva. Mi ha fatto i complimenti. Anche Galliani era commosso». Proprio l'ad, prima della fine ha lasciato lo stadio: troppo lo stress del finale di gara. «So che c'era dello scetticismo sul mio conto ed era motivato», continua Palladino «e voglio dire grazie per la fiducia».
Sui social Berlusconi si gode il momento: «Evviva, finalmente una grande partita e una grande vittoria... Ho sempre detto che questo Monza ha grandi potenzialità, che nelle prime giornate non aveva espresso a causa di diversi fattori. Battere la Juventus mi sembra un buon modo di cominciare un nuovo percorso. Se questa è la cura Berlusconi, direi che funziona!». Al primo tifoso arriva l'eco della promessa fatta da Palladino alla vigilia della gara: se battiamo la Juve, squadra e staff a cena pagata da me. Con giorno libero in settimana. Un lusso che non si potrà concedere la Juve. «C'è poco da parlare», riprende Landucci. «Se non le vinci, devi tacere», come il club ha scelto di fare.
Le sole parole erano state quelle di Arrivabene, prima del match: «Cambiare Allegri? Sarebbe una follia. Non ha solo un contratto, ma un progetto». Quello tradito ieri dalla Juve. Chiude Landucci: «È giusto che ci critichino, è normale: siamo la Juventus».
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