Berrettini e il senso della maglia azzurra: ItalDavis ok

Il romano, tornato in Nazionale, supera Fonseca. Arnaldi, maratona per battere Monteiro

Berrettini e il senso della maglia azzurra: ItalDavis ok
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Una sfida lunga alla Unipol Arena tra Italia e Brasile, primo match della fase a gironi delle Finali di Coppa Davis. Gli azzurri di Capitan Volandri, privi di Sinner e Musetti, hanno potuto contare nei due singolari su Matteo Berrettini e Matteo Arnaldi nel confronto con i brasiliani.

Il romano ha affrontato il giovane Joao Fonseca, diciottenne di grande talento e di cui si parla un gran bene, al punto che in patria ne parlano come del «Sinner brasiliano». Berrettini, con grande esperienza è qualità, ha saputo leggere al meglio la situazione emotiva e tattica, regolando il proprio avversario con lo score di 6-1 7-6 (5), dominando il primo set e avendo qualche passaggio a vuoto nel secondo. Bravo l'azzurro a rimontare da uno 0-4 pesante nel tie-break, facendo valere il proprio peso in campo. «Mi erano mancati questa atmosfera, il calore del pubblico. Bisognava godersela, divertirsi, stare qui, volevo prendere il calore della gente e fare del mio meglio: è quello che ho fatto. C'era gioia, voglia di urlare con le persone che hanno visto la partita. Era un urlo di liberazione, di felicità per tante cose che sono successe e di cui non voglio più parlare. È passato un anno da quando venni qui a prendere da fuori il calore del pubblico e oggi l'ho preso in prima persona. Obiettivo raggiunto», le prime parole del portacolori azzurro dopo l'affermazione contro il sudamericano. Un 2023 in cui il romano non aveva potuto dare un contributo alla Nazionale, costretto a stare in panchina nelle finali di Malaga e non essere protagonista nel trionfo sul veloce indoor spagnolo. In quelle giornate Matteo e Jannik Sinner, principale artefice di quel risultato, si erano parlati e il n.1 del mondo gli disse: «La prossima la vinciamo con te in campo». Motivazioni extra dunque per chiudere la pratica. «Sono contento del risultato e del mio livello, ma è una competizione a squadre ed è importante pensare all'obiettivo comune che è portare a casa il risultato, anche giocando male. Poi prestazioni come quella di oggi, importanti e solide, con un gran atteggiamento e tante belle emozioni regalano un qualcosa in più che mi rende ancora più contento. Numero 2 più forte della Nazionale? Non sta a me dirlo, se vengo chiamato e scelto per giocare gioco e do il mio meglio. Quel che posso dire è che siamo campioni in carica e insieme agli Usa la squadra che vanta più giocatori tra cui scegliere: chiunque giochi, siamo davvero forti».

E con tanta forza mentale Arnaldi è riuscito a piegare la strenua resistenza di Thiago Monteiro nella seconda partita, sullo score di 7-5 6-7

(4) 7-6 (5), garantendo alla compagine tricolore il successo e il punto decisivo nello scontro con i brasiliani. I due doppi, a seguire, con Bolelli e Vavassori in campo hanno definito il parziale definitivo della sfida.

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