Binotto: "Impedire lo sviluppo a chi sfora"

Proposta del capo Ferrari che sulla penalità in gara a Charles è secco: "Ridicola"

Binotto: "Impedire lo sviluppo a chi sfora"

La Ferrari di una volta avrebbe messo in pista l'artiglieria pesante. A questo punto della situazione avrebbe giocato duro. Immaginatevi Enzo Ferrari, Luca di Montezemolo o Sergio Marchionne. Avrebbero preso in mano la situazione e sparato personalmente ad alzo zero. Non avrebbero lasciato tutto nelle mani del solo Mattia Binotto. Ci sono momenti, nella delicata vita di una Scuderia, che i messaggi devono arrivare non dall'alto, ma dall'altissimo. Così, a condurre la battaglia contro una Fia sempre più incomprensibile e poco chiara nelle sue decisioni, è Binotto che collegato da Maranello prova ad alzare la voce. Prima attacca la penalizzazione di Leclerc: «Inaccettabile e ridicolo vedere come è stata presa la decisione. In una settimana abbiamo visto due infrazioni identiche e due penalità diverse. Con Perez che, poverino, non riesce a seguire la Safety Car... Non abbiamo fatto ricorso perché comunque questi punti non cambierebbero il campionato. Ne parleremo nelle sedi opportune».

Suzuka a parte quel che teme Binotto è un insabbiamento del caso budget-cap: «La decisione è stata ulteriormente posticipata a dimostrazione del fatto che ci sono delle discussioni in atto, e questo significa che ci sono dei punti non chiari, dei punti che la Fia sta contestando e su cui il team sta cercando di difendersi. Indipendentemente da quello che verrà fuori e io temo si tratterà di neve sciolta al sole spero che tutte le decisioni vengano. Sono un po' pessimista ma sarà importante la chiarezza e la trasparenza». Binotto era stato chiaro da subito: «Quattro milioni significano 70 persone in un reparto tecnico che possono ideare e produrre soluzioni che possono valere fino a mezzo secondo al giro». Ha mantenuto la linea: «Un'infrazione minore, anche solo di un milione può valere due decimi». Il team principal ferrarista ha le idee chiare anche sulle punizioni da dare in caso sia davvero riscontrata una irregolarità. «Più che riscrivere le classifiche di campionati già decisi con premiazioni e cerimonie già avvenute, sarebbe il caso di aggiungere a una multa che deve esserci, anche un rallentamento nello sviluppo per le prossime stagioni.

Chi ha usato più denari per sviluppare la sua monoposto ha un vantaggio che si porta dietro e solo bloccando lo sviluppo si potrebbe tornare a gareggiare ad armi pari». La chiarezza a lui non è mancata. Ora tocca alla Fia.

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