Milan, così non vale

Il Bologna dice no a tutto e vince la partita del rinvio: prima data febbraio. Reijnders e Theo sconteranno la squalifica col Napoli

Milan, così non vale
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Bologna-Milan di stasera non si giocherà. Appuntamento a chissà quando, prima data utile nel calendario fitto è febbraio 2025. La nota del presidente della Lega di A Casini ha assegnato all'ordinanza del sindaco di Bologna Matteo Lepore la responsabilità della decisione accettata dal calcio dopo molte ore trascorse in frenetiche trattative prima a livello politico (ieri mattina colloquio tra sindaco e Prefetto scavalcato da quella ordinanza) e poi a livello calcistico dai presidenti di A riuniti in assemblea a Milano e nel ridotto del cda. Note tutte le posizioni in campo: il Bologna contrario a giocare sia a porte chiuse sia a spostarsi in una sede di campo neutro (Empoli) per non perdere né l'appoggio del proprio pubblico e nemmeno il ricco incasso il cui 50% è stato promesso alle famiglie colpite dal nubifragio; il Milan e il presidente Casini favorevoli invece alle porte chiuse (a Bologna o sede neutra) per salvaguardare la regolarità del campionato e non far scontare martedì prossimo contro il Napoli le squalifiche di Theo e Reijnders. Il rinvio, come ha ben compreso l'ufficio guidato da Andrea Butti, è un pericoloso precedente per la tenuta del campionato perché consente da oggi a un sindaco di sospendere, con propria ordinanza, una partita di serie A.

Prima di febbraio non ci sono altre date disponibili per far disputare Bologna-Milan. A metà gennaio è già prevista una finestra (14 e 15 gennaio) dedicata al recupero delle partite cancellate nella settimana in cui Inter, Milan, Juve e Atalanta voleranno in Arabia per disputare la formula a 4 della supercoppa d'Italia. A metà dicembre semaforo rosso per via di un Verona-Milan già incastrato in venerdì 20 dicembre. «Abbiamo pensato di far giocare il recupero anche a Natale» la frase di Casini a mò di battuta. Bologna e Milan sono rimasti sui due fronti opposti. L'ad bolognese Fenucci ha definito la decisione «saggia», Scaroni, presidente rossonero «incomprensibile ma dinanzi al sindaco abbassiamo la testa», commento quest'ultimo che gli è costato una striscia di critiche velenose dai tifosi rossoneri. La curva bolognese - di ritorno dal viaggio a Birmingham per la Champions disputata martedì sera 22 ottobre - si è schierata a favore della sospensione. Sui social invece le polemiche sono divampate appena hanno preso a circolare alcune riprese effettuate nella zona dello stadio bolognese perfettamente agibile. Idem con patate per le notizie dei permessi concessi alla mostra dell'auto e della moto d'epoca che tra sabato e domenica è in grado di richiamare, in zona fiera, quasi 200mila visitatori, e a un incontro di boxe (a porte chiuse) con atleti provenienti dall'estero. In occasione della pandemia si verificò un episodio diverso. Allora la presenza di alcuni tesserati del Bologna colpiti dal covid fu contestata dall'Inter che si presentò regolarmente allo stadio reclamando lo 0 a 3 a tavolino.

I tre verdetti della giustizia sportiva invece diedero torto al club neroazzurro che fu poi costretto a recuperare nel mese di aprile la partita persa 2 a 1 a causa della famosa papera del portiere Radu, sostituto nell'occasione dell'infortunato Handanovic.

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