Bologna sul velluto, Banchi vince già il primo trofeo

Terzo di fila per la Virtus. Un altro successo per il coach appena subentrato a Scariolo ed eletto miglior ct al mondiale

Bologna sul velluto, Banchi vince già il primo trofeo
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Alessandro Magro entra nella stanza dei faraoni virtussini e resta di pietra come la sua Brescia, i 5000 in tribuna già depressi dopo il 27 a 10 dei primi 10 minuti. Quarta supercoppa nella storia della Virtus, terza consecutiva, capolavoro di squadra che si ritrova bella e diversa e molto seria nell'andare dietro a Luca Banchi l'allenatore numero uno del mondiale con la sua Lettonia, guru di ritorno nel Bel Paese senza scottarsi prendendo in mano una situazione destabilizzante come quella che si era creata col velenoso divorzio da Scariolo.

Toko Shenghelia sente le vibrazioni che sembra dare l'uomo di Grosseto ai campioni dell'Est, esce come gigante in una partita stravinta (97-60), dominata dalla difesa, resa suntuosa dal georgiano che in 22' segna 15 punti recupera 12 rimbalzi serve 4 assist, protagonista super premiato e pensare che stava per andarsene in estate e per molti uno dei motivi di tensione fra proprietà e don Sergio.

Lui il faro, la luce che ha stordito una Brescia confusa, troppo incensata per la facile vittoria su Tortona, illusa dalle parole, dal fattore campo, un peccato grave se trovi una tigre sulla tua strada, un'avversaria che senza forzare e sforzarsi le ha inflitto l'umiliante parziale di 27 a 0 fra la fine del terzo tempo e l'inizio del quarto.

Punteggio record, serata speciale anche per Cordinier e Mickey, ma è stato il morso della difesa a cancellare prima Della Valle e poi Christon, il più atteso, male anche Petrucelli, mentre Bilan ha trovato la strada quasi sempre chiusa e quando si liberava e subiva fallo si è mangiato 7 liberi su 11.

Certo Magro non si aspettava che il suo maestro e compagno in tante belle avventure cestistiche da Livorno a Siena e alla Russia,

il suo testimone di nozze si rivelasse così poco amico, ma, per la verità, è stata Brescia a sbagliare tutto, fragile in difesa, lenta nell'elaborazione dell'attacco, fragile nel momento in cui trovava difficile attaccare.

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