Il bomber per caso entrato nella storia

Il ct provoca la Federazione e lo convoca da sconosciuto in nazionale. Segna 13 gol in una sola partita. È record

Il bomber per caso entrato nella storia

Archibald Gerarld Thompson è su di giri, gli è arrivata una soffiata e non ci sta più dentro.

Un dirigente dei socceroos gli ha confidato che molto probabilmente è convocato per una partita di qualificazione ai campionati del mondo del 2002, di più, pare che il ct dell'Australia Frank Farina abbia intenzione di schierarlo fin dal primo minuto ma deve stare calmo e non far trapelare nulla di tutto questo perché in federazione sta per scoppiare un terremoto.

Ma il terremoto dentro lo stomaco di Archibald scoppia subito. Sinceramente gli frega zero che l'Australia giochi contro le Samoa Americane, duecentotreesima nel ranking Fifa, ultimo posto assoluto, neppure che la sfida si tenga all'Internacional Sports Stadium di Coffs Harbour capienza massima di tremila anime e forse qualcuno si prenderà la briga di trascrivere il tabellino della sfida a pie di pagina sul giornale locale. E gli frega ancora meno che le Samoa Americane abbiano appena ricevuto dalla Fifa alcune restrizioni che rendono quella nazionale, una sola partita vinta nella sua storia contro la misconosciuta Wallis & Futuna, un'accozzaglia adolescenziale di stradilettanti in quanto potrà schierare solo calciatori con passaporto americano, la nazionale ufficiale è quella di Samoa, mentre questa è solo il distaccamento di un piccolo stato insulare. Inoltre il tecnico samoano Tunoa Lui non potrà neppure chiamare gli under 20 in quanto molti fra loro sono impegnati negli esami di maturità. L'unico dei titolari, si fa per dire, che potrà schierare è il povero portiere Nicky Salapu che soffre di un terribile mal di schiena a forza di raccogliere palloni in fondo alla rete. Tanto che Tunoa Lui ha reso pubblica in una intervista sul Guardian del 10 aprile, vigilia della sfida, una supplica rivolta direttamente al Signore: «Gli chiedo personalmente la grazia di fare in modo di tenere lo scarto di reti il più basso possibile». Ma non si fida, e costretto a mandare in campo alcuni quindicenni, chiama il più potente sciamano dell'isola per intercedere sul risultato finale.

Ad Archibald tutto questo non basta e non sta nella pelle, il fatto è che i due attaccanti titolari sono John Aloisi e Damian Mori, due inarrivabili che hanno appena rifilato dieci gol a Tonga e lui è solo un giovanotto di Otorohanga di un metro e settanta che ha girato fra Bathurst, Gippsland Falcons, Carlton e Marconi Stallions, segnando tanti gol, per carità, ma fra squadre di disperati in una lega modesta. Non può immaginare che il terremoto sta per scoppiare veramente, quella partita entrerà nella storia del calcio non solo australiano, e lui una leggenda.

L'Australia a quel tempo è inserita nel girone oceanico di qualificazione al mondiale nippocoreano e ci sta dentro male. Subito dopo la gara contro Tongo terminata 22-0, Frank Farina ha dichiarato in una intervista al Telegraph che così non si può continuare: «È stata una partita imbarazzante, nessuno ne è uscito vincitore, non abbiamo guadagnato niente da questo risultato e non abbiamo imparato niente». Una dichiarazione a cui è seguita un'accusa diretta alla Fifa che si presta ad organizzare incontri senza senso e dai risultati scontati. Pronta la reazione del più alto organo del calcio attraverso il presidente della federazione oceanica Basil Scarsella: «Farina pensi soltanto a svolgere bene il suo lavoro, al resto pensiamo noi». La rappresaglia di Farina è altrettanto immediata, per la sfida contro Samoa Americane convoca solo giocatori mai chiamati prima o quasi, in panchina nemmeno un paio di titolari e Archibald al centro dell'attacco. Andando quindi contro l'obbligo di schierare sempre e comunque la formazione migliore. Nonostante questo, l'11 aprile del 2001 le Samoa Americane resistono una decina scarsa di minuti, per loro un record di imbattibilità eccezionale, quando Con Boutsianis sigla il primo gol per l'Australia. Seguono con un intervallo di tempo inesistente quattro reti di David Zdrillic, due di Tony Popovic, una di Aurelio Vidmar e otto di Archibald che ne segna sei in venti minuti, 16-0, ed è solo la fine del primo tempo. Nella ripresa altra raffica, due gol li segna ancora Boutsianis, quattro Zdrillic, due Colosimo, uno il difensore Fausto De Amicis di origini italiane nato però a Melbourne, uno Vidmar e infine cinque Archibald Gerarld Thompson, totale 31-0. In realtà, lo precisa una nota, la gara è finita 32-0, ma ad Archibald non viene ufficializzato un altro gol in quanto il direttore di gara, così si legge, ha perso il conto. Quel giorno comunque Archibald scrive il proprio nome nel Guinness dei primati per il maggior numero di gol segnati da un singolo calciatore in una partita ufficiale della Fifa, eguagliando così il record di tredici reti dello scozzese John Petrie attaccante dell'Arboath che seppellì con un sonante 36-0 la formazione di cricket del Bon Accord i cui giocatori non avevano mai visto un pallone in vita loro, in un confronto valido per la coppa di Scozia datato 2 settembre 1885, quando la Fifa non esisteva proprio. E un primato lo ottiene anche il punteggio finale di 31-0 che supera il record precedente del 14 febbraio 2000 quando il Kuwait tumula il Bhutan per 20-0 in un incontro valido per la qualificazione alla coppa d'Africa.

Ma la protesta di Frank Farina ha un seguito, la nazionale australiana gioca partite mortificanti e resta ai margini del calcio mondiale, non ha possibilità di crescita senza confrontarsi con squadre di livello più alto. Farina ha ragione, la nazionale minaccia di lasciare la confederazione oceanica e in quanto squadra di maggior livello, rischia di sancirne un ruolo ancor più periferico, se non addirittura decretarne la fine sportiva. Ma ormai non si può più fingere e il 13 marzo del 2005 dopo molte pressioni da parte dei tifosi e della federazione australiana, la nazionale dei socceroos lascia la confederazione oceanica OFC e entra in quella asiatica AFC. Frank Farina ha vinto la sua battaglia. Ma intanto per Archibald dopo la partita con Samoa Americane la carriera ha una svolta. Adesso non è più l'anonimo attaccante dei canguri, con il suo record stampato sulla fronte va a giocare in Belgio al Lierse dove segna 27 reti in quattro stagioni, per qualche mese finisce addirittura in prestito al Psv di Eindhoven che vince il campionato olandese anche se lui fa solo due comparse prima di tornare in Australia dove con la nazionale gira il mondo, Colombia, Messico, Giappone, Sud Africa, Germania, Uruguay, Cina, Libano, Scozia, Corea del Sud, perfino Brasile, vince un bronzo alla Confederation Cup e un oro in coppa d'Oceania. Se Frank Farina non avesse organizzato una ritorsione contro la Fifa, lui non sarebbe mai sceso in campo contro Samoa Americane, zero reti, zero record. Leggenda per caso, un premio del destino a un calciatore che guadagnava due soldi col pallone ma non mollava finché un giorno è arrivata la sua ora: «Detenere un record così prestigioso è un orgoglio, ma so benissimo contro chi avevamo giocato, certe partite non hanno senso. Però ho avuto una grande occasione, un regalo, e ho saputo scartarlo».

E non si ferma più, ancora adesso all'età di 41 anni, gioca nel Murray United di Albury Wodonga in un campionato dove le squadre per riuscire a coprire tutta la stagione devono incontrarsi tra loro tante volte. Archibald ha minacciato di continuare a giocare a calcio fino a quando qualcuno supererà il suo record e lui quel giorno scenderà dal trono. E naturalmente spera che ciò non accada mai.

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