"In quelle settimane sono stato sfiorato dall’idea di abbandonare il calcio, avevo completamente accantonato l’obbligo di pensare al mio lavoro. Proprio non ci riuscivo", così Leonardo Bonucci si confessa in una lunga intervista a Repubblica.
Il campione della Juventus racconta i lunghi mesi di malattia del figlio Matteo, tre anni il prossimo maggio, che lo hanno messo a dura prova. È la prima volta che Bonucci scende nel dettaglio rispetto a quanto accaduto: "Estate, vacanze a Formentera dopo i campionati europei in Francia. Tre settimane prima a Matteo era stata rimossa una piccola ernia inguinale. Una sciocchezza, eppure abbiamo la sensazione che Matteo sia diventato un bimbo diverso. All’inizio – rivela – pensiamo che la ragione sia da ricercare in un residuo di anestesia da smaltire, ma poi una serie di suoi comportamenti ci preoccupano. Siamo spaventati. Torniamo immediatamente a Torino, decide mia moglie. All'ospedale pediatrico Regina Margherita troviamo una dottoressa meravigliosa che non perde un minuto. Gli esami diagnostici rivelano una patologia acuta. Bisogna intervenire subito, ci dice il medico. Il giorno successivo Matteo entra in sala operatoria alle otto della mattina e ne esce alle quattro del pomeriggio".
Il piccolo Matteo però è stato forte tanto che "mentre superava le porte della chirurgia ci ha fatto il verso del leone, come se volesse infondere coraggio più a noi che a sé. Dopo ho raccolto il suo peluche, un orsetto bianco, mi sono seduto in un angolo della stanza e ho fatto una chiacchierata con Dio: sia fatta la tua volontà, gli ho detto, ma non dimenticare che è solo un bambino".
Quando Matteo è tornato a casa, appena tredici giorni dopo l'intervento, le preoccupazioni di Bonucci e sua moglie non sono però finite: "È cominciata l'attesa dei progressivi miglioramenti, l'ansia di cogliere ogni piccolo passo in avanti, la speranza che il tempo necessario a dissipare i timori scorresse rapido.
Abbiamo spiegato la situazione a Lorenzo (l'altro figlio, ndr), abbiamo parlato a lungo e pazientemente con Matteo per renderlo consapevole che era successo qualcosa di molto importante, ma che non doveva avere paura perché sarebbe tornato come prima".Bonucci è pronto a tornare in campo a metà gennaio sempre che "Rugani mi restituisca il posto al centro della difesa juventina. Daniele rappresenta il futuro, anche per la Nazionale".
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