Un diavolo da record

Bruges insidioso al via, Pulisic sblocca, pari belga in 10 e doppietta di Reijnders. Leao sostituito. A 16 anni e 226 giorni debutto primato in Champions per Camarda che sfiora la storia segnando. Annullato

Un diavolo da record
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Chissà se è un genio incompreso Paulo Fonseca oppure si tratta di uno di quei generali (evocati da Napoleone) assistiti dalla fortuna. Una fortuna sfacciata magari. Nel bel mezzo di una sfida che sembrava prima spianata (Bruges sotto di un gol e in dieci) a capo del primo tempo, decide sul pareggio successivo di sostituire Leao reduce da una prova di buon spessore (oltre a Loftus Cheek anonimo) per fare spazio a Okafor e Chukwueze che nel giro di qualche minuto ribaltano la serata milanista regalando i primi tre punti in Champions league e condannando il coraggioso Bruges a una dura sconfitta. Con le (nuove) ali si vola, verrebbe da dire. E infatti grazie ai due assist serviti dai panchinari, Reijnders consegna al tabellino la sua prima doppietta europea. Sfiorata anche l'impresa epica con il gol di Camarda, appena entrato, dopo una girata di testa in piena area di rigore, sul cioccolatino servito da Theo Hernandez. Il var glielo cancella per fuorigioco di altri due sodali ma San Siro continua a cantare il suo cognome. Dev'essere un predestinato questo ragazzo che può contare già sul debutto in serie A e in Champions diventa il più giovane italiano a esordire.

Il clima di San Siro (quasi 60 mila paganti) non aiuta (curva in silenzio per gli striscioni sequestrati) il Milan disegnato col 4-3-3 più volte richiesto dalla critica. La verità è che il Bruges, giovanissimo, ha gamba e coraggio nel contrattaccare appena entra in possesso di palla a metà campo. A quel punto bisogna chiedere aiuto oltre che a Maignan (due volte devia sulle stilettate di Tsolis) anche alla traversa scheggiata da Ordonez con una sassata dalla distanza. Per scrollarsi di dosso il polipo belga, il Milan utilizza una sola corsia: quella di sinistra dove Leao sembra in serata ispirata. Rafa sprinta una, due, cinque volte procurando qualche pensiero alla difesa belga (il portiere Mignolet rimedia col ginocchio su Pulisic). Poi tocca al mago americano, Christian Pulisic, estrarre all'improvviso l'asso dal cilindro: su calcio d'angolo inventa una traiettoria velenosa, sfiorata da Gabbia, che beffa tutta la difesa rivale. Nel giro di successivi 5 minuti cambia la scena: il Bruges perde anche il centrocampista Onyedika per un'entrata assassina sulla caviglia di Reijnders e resta in 10. Cominciata male, la frazione finisce meglio per un Milan poco efficace, monotematico nell'attacco, con Fofana moscio e Loftus Cheek fuori dal gioco.

Imbarazzante anche l'inizio della ripresa lungo la quale il Brugge costruisce con i due nuovi arrivati (Vetlsen e Sabbe) la giocata con cui arriva il pareggio. A quel punto Fonseca decide la mossa rischia-tutto: fuori Leao e Loftus-Cheek, dentro Okafor e Chukwueze.

E sono proprio loro due, già decisivi con l'Udinese, a preparare il nuovo sorpasso milanista con i due sigilli di Reijnders servito comodo a centro area. Alla fine c'è anche quel minuto e mezzo di gloria per Camarda. Milan: cosa volevi di più?

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