Squadra nuova, vita vecchia. Per Gigi Buffon l'esperienza parigina inizia nello stesso modo in cui si era conclusa quella juventina: alzando un trofeo nazionale. Per l'ex portierone della Juve ieri è arrivato infatti il primo titolo con la nuova maglia: il suo Paris St Germain ha conquistato il Trophée des champions, la supercoppa francese, battendo 4 a 0 il Monaco. Per i campioni di Francia si tratta della sesta Supercoppa di fila, eguagliato il record del Lione.
Nel caldo cinese di Shenzen non c'è stata mai storia. La squadra di Tuchel, nonostante le tante assenze (da Cavani a Mbappè e con Neymar dentro solo nel finale), ha dimostrato tutta la sua superiorità, creando moltissimo senza mai rischiare. Grande protagonista della partita è stato sicuramente Angel Di Maria, autore di una doppietta e di tante giocate di classe. Gli altri due gol hanno portato la firma di Nkunku, giovane talento del quale si sentirà tanto parlare, e di Timothy Weah, figlio di George, ex leggenda del Milan e ora presidente della Liberia.
Quando si dice il destino. Buffon debuttò in Serie A proprio contro Weah senior: era il 19 novembre 1995 e, a causa dell'infortunio del titolare Bucci, Nevio Scala scelse di affidare la porta del Parma a quel ragazzino di 17 anni che, a partire da quel giorno, iniziò a scrivere una carriera incredibile e piena di successi. Ieri l'ultimo, il 24esimo tra club e Nazionale, festeggiato insieme a Weah, solo che non era George, ma Timothy, nato nel 2000, ben cinque anni dopo la sfida del Tardini.
Insomma, gli anni passano, i Weah pure, Buffon invece rimane. E continua a vincere.
Parlando sempre di italiani all'estero, domani va di scena anche la prima ufficiale di Maurizio Sarri sulla panchina del Chelsea. A Wembley, infatti, i blues sfideranno il Manchester City, in palio il Community Shield, che poi è la supercoppa in versione inglese. Battesimo di fuoco, quindi, per l'ex del Napoli, che si troverà di fronte gli uomini di Guardiola, capaci di stravincere la Premier League lo scorso anno. Sfida nella sfida tra i due allenatori, che hanno filosofie simili e non hanno mai nascosto, anche negli ultimi giorni, la grande stima reciproca.
Sarà una sorta di esame di ingresso per Sarri.
Il City, pur dovendo fare i conti con i reduci dal Mondiale che non ci saranno, parte ovviamente favorito, ma il tecnico italiano vorrebbe regalarsi quello che sarebbe il primo titolo da quando è entrato a far parte del grande calcio. Anche se sappiamo benissimo, e lui ancora meglio di noi, che per vedere il Chelsea giocare il suo calcio, o meglio il suo football, ci vorrà ancora un po' di tempo.
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