La piazza, stranamente deserta fino a lunedì scorso, si riempie di folla pronta ad applaudire l'esecuzione capitale. La domanda è puntuale, per qualunque cosa accada nel Paese: che cosa rischia la Juventus? La folla che ha scoperto quel pasticciaccio brutto di via Druento (La Continassa, sede sociale e sportiva del club e della squadra) ha già disegnato i prossimi scenari apocalittici che prevedono vari stazioni di passaggio, di arrivo, fino al binario morto: dunque, ammenda, penalizzazione, retrocessione, galera, vendita. La Juventus vive la sua consueta faida esterna ed interna. Sulle pagine de Il Foglio, a firma di Michel Masneri, un famigliare e azionista del gruppo, attacca ferocemente la gestione di Andrea Agnelli ma parla senza rivelare la propria identità che è facilmente riconoscibile nel ramo araldico che vive a Roma e faceva capo a Susanna Agnelli, la più illustre sorella di Gianni e Umberto. Lo sfogo dell'ignoto 1 non è isolato, è un idem sentire di gran parte dei parenti e affiliati, la gestione contabile della dirigenza juventina ha raggiunto un limite oltre il quale non è più possibile andare, le dimissioni sono arrivate in ritardo di almeno un mese, ora si tratta di affrontare il momento più delicato, sotto lo schiaffo pesante della Procura, con la preoccupazione, se non la paura, che il tribunale calcistico intervenga con sanzioni gravi, ribadendo il verdetto del duemila e sei, la serie B con tutte le conseguenze di immagine e di colpo ferale al bilancio della società, già devastato dalle perdite oltre ai debiti.
Questo è il quadro nel quale le tricoteuses sferruzzano dinanzi all'impalcatura dove è collocata la ghigliottina, la Juventus colpita e affondata laverebbe la coscienza dei moralisti che si stanno affannando nei commenti sul malaffare torinese, trascurando quello che da anni intossica altri club e altri presidenti imprenditori ma è la legge della vita, la Juventus è carne di porco per qualunque inchiesta, dal doping agli arbitri, dalla corruzione alla collusione, all'uso indebito del denaro, nei secoli i magistrati torinesi hanno saputo occupare il loro tempo libero mentre altrove i loro sodali non trovavano lo spazio per affrontare uguali temi. Ritornando all'intervista a Ignoto 1 apparsa sul Foglio, l'ipotesi di una vendita della Juventus non è affatto da escludere, appunto conoscendo l'attitudine dell'Ingegnere a capo di Exor ma lo stesso Elkann ieri, parlando con analisti finanziari, ha escluso un nuovo finanziamento e ha ribadito la fiducia di un futuro che avrà connotazioni ancora più grandiose di quelle attuali.
La Juventus di John Elkann si appresta ad affrontare impegni gravosi sul piano legale e societario come lo stesso presidente di Exor ha affermato. Ieri il club ha emesso un comunicato con il quale conferma la trasparenza del proprio operato e ribadisce che Le contestazioni della Procura non paiono fondate e non paiono, peraltro, né quanto a presupposti, né quanto a conclusioni, allineate con i rilievi contenuti nella delibera Consob del 19 ottobre 2022. La nota è stata scritta sulla base di un solido set di pareri di primari professionisti legali e contabili. Juventus confida, infine, che, proprio in ragione della ritenuta assenza di qualsivoglia alterazione dei bilanci contestati, le conclusioni delle autorità sportive (che già si sono espresse, con riguardo al tema plusvalenze, in senso favorevole a Juventus) non cambieranno: in assenza di alcuna alterazione contabile, ogni sanzione sportiva risulterebbe infondata. Nella convinzione di aver operato sempre correttamente Juventus FC intende far valere le proprie ragioni e difendere i propri interessi, societari, economici e sportivi, in tutte le sedi.
La squadra riprenderà i giochi il 4 gennaio a Cremona ma prima di allora arriveranno i rinvii a giudizio per tredici indagati,
stralciata la posizione dei componenti del collegio sindacale, previsti per venerdì. Allegri è un uomo solo al comando, Cherubini dovrà essere impegnato anche come teste. La partita sarà infinita, con tempi di recupero eterni.
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