La carica dei 101 di Lautaro per l'Inter di Inzaghi da dieci

I nerazzurri travolgono il Lecce nonostante il turnover. Decima vittoria di fila: il tecnico nel 2024 le ha vinte tutte

La carica dei 101 di Lautaro per l'Inter di Inzaghi da dieci
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Tutto troppo facile per l'Inter, soprattutto se l'affronti come ha fatto il Lecce. Alto, sfrontato, coraggioso D'Aversa nell'imporre l'uno contro uno in ogni zona del campo: il modo migliore per favorire il gioco di Inzaghi. Perdi palla e ti infilzano. Il Lecce si salva la prima volta, non la seconda, quando Miki recupera il pallone e lo appoggia ad Asllani, dall'albanese a Lautaro che s'infila nel corridoio giusto, evita il fuorigioco per l'errore di Baschirotto e batte Falcone nel primo faccia a faccia della partita. È passato un quarto d'ora: 21esimo gol del campionato e 100esimo in Serie A per il capitano nerazzurro. Arriverà anche il 101esmo, 25esimo in stagione in assoluto. Finisce 0-4. A D'Aversa va persino bene, perché l'ultimo scorcio di partita nerazzurro è col pilota automatico e a basso consumo.

Inzaghi è bravo come pochi a preparare le partite e se ha sommato scelte (Bisseck, Carlo Augusto, Dumfries) a obblighi (Audero, Asllani, Frattesi, Sanchez) non è stato un azzardo. Di certo, con i titolari la partita sarebbe finita molto prima, forse già all'intervallo. Invece bisogna aspettare l'avvio della ripresa, quando nell'uno-due decisivo (prima Frattesi, poi di nuovo Lautaro) s'infila anche Sanchez, bravo nell'assist del raddoppio. De Vrij fissa il tabellino, di testa su calcio d'angolo. Dumfries allo scadere si mangia un gol già fatto.

L'Inter stravince e tiene inalterata la distanza dalla Juventus, sempre prima inseguitrice, per quanto a velocità ultraridotta rispetto ai nerazzurri. Mercoledì il recupero con l'Atalanta: aggirato l'ostacolo Gasperini, dovrà scattare il countdown scudetto, la seconda stella è sempre più vicina. Del resto, nessuno gioca bene come l'Inter, nessuno segna così tanto, nessuno subisce così poco. L'Inter era forte e strada facendo è diventata fortissima. Bravo Inzaghi e bravi i suoi giocatori. Primo clean sheet nerazzurro per Audero, prima di Lecce solo 2 partite e 5 gol al passivo.

Un po' balbettante solo Bisseck, come arrugginito, sicuro Carlos Augusto in difesa, energico e deciso Frattesi in mezzo al campo. Facile la regia di Asllani, clone di Calhanoglu anche nel sistemarsi spesso in linea con i centrali. L'albanese gioca molti i palloni, i compagni lo cercano con insistenza, lui a differenza del passato non si nasconde mai. Poco alla volta, anche il più sofferto degl'inserimenti, oltretutto in un ruolo delicato, sta cominciando a dare buoni frutti. Esce sullo 0-2 per l'ammonizione del primo tempo, perdendo l'occasione di giocare finalmente una partita intera.

Prima di lui va curiosamente fuori l'arbitro Doveri (distorsione alla caviglia rientrando negli spogliatoi), sostituito dal quarto uomo Baroni (secondo caso in questo turno di campionato, dopo quello di Abisso in Bologna-Verona).

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