Il caso De Vrij e Lazio-Inter Calcio-sospetti al gran finale

Il caso De Vrij e Lazio-Inter Calcio-sospetti al gran finale

L e due grandi specialità nazionali sono il millantato credito e la teoria del complotto. Ieri la rete è entrata in fibrillazione per la seconda: l'Inter ha depositato il contratto (a parametro zero) di Stefan De Vrij, difensore olandese della Lazio, cinque anni a 3,8 milioni a stagione, secondo alcune fonti. Una buona operazione. De Vrij ha appena compiuto 26 anni, è un ottimo giocatore che può ancora crescere. L'unica controindicazione è che all'ultima giornata è programmata Lazio-Inter. Apriti web. Nell'ordine abbiamo letto: «se l'avesse fatto Moggi a dieci giorni da Lazio-Juventus avreste scatenato l'inferno»; «se l'affare l'avesse fatto la Juve direste che sono dei geni e invece zitti»; ma soprattutto «Lazio e Inter si giocheranno, i milioni della Champions, ma vi pare opportuno?»; «ma poi lo faranno giocare De Vrij?»; «E se si scansa?»; «E se fa gol all'Inter e questa esce dalla Champions?»; «E' una mossa per mettere pressione alla Lazio». Insomma, tutto il tradizionale campionario del nostro modo contorto di guardare il calcio.

Ecco, il punto è proprio questo, ed è tristemente nostro. Perché Stefan De Vrij è un professionista e se giocherà la partita, metterà in campo la sua serietà e la sua sportività. Non c'è dubbio. Come Liam Brady a Catanzaro nel 1982 quando, con i bagagli sull'uscio, andò sul dischetto a realizzare il rigore-scudetto per la Juventus. Non siamo solo contorti, peggio, siamo autolesionisti.

Pensare sempre male, sostenere che c'è sempre un grande vecchio o una enorme macchinazione, ci conduce a questa domanda: perché seguite il calcio, perché vi appassionate, allora? Se pensate che un segreto di Pulcinella (De Vrij era dell'Inter da mesi) possa condizionare la prestazione di un giocatore o l'esito di una partita, cancellate l'abbonamento tv al calcio e tenetevi solo i film.

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