Gli indesiderati, i giocatori con la valigia, quelli che stanno per essere scaricati. Chiamateli come volete, ma in ogni sessione di mercato si ripropone sempre lo stesso dilemma: che fine faranno tutti quei giocatori che non sono reputati essenziali al progetto tattico di questo o quel tecnico? Finiranno in prestito in giro per l'Italia? O verranno ceduti a titolo definitivo?
Problemi, scelte, idee. Che riguardano tutti, dalla prima all'ultima della classe. Ne sa qualcosa il Napoli, che nonostante il titolo di campione d'inverno e un girone giocato ad alti ritmi si ritrova in squadra un plotone di giocatori alla ricerca di nuovi lidi e nuove sfide. Colpa (o merito?) di Sarri, per il quale De Laurentiis usa spesso il bastone e la carota: bastone perché non mette in campo tutti i giocatori della rosa, carota perché in fin dei conti la squadra è prima. E dunque parte la ricerca di una nuova squadra per i vari Maksimovic, Tonelli, Giaccherini e Milik, con questi ultimi due che potrebbero accasarsi a breve al Bologna e al Chievo. In casa Juventus difficile pensare ad una partenza di Lichtsteiner già nel mercato di gennaio, mentre l'Inter aspetta (per ora invano) offerte per Brozovic, Gabigol e Joao Mario.
In casa Lazio gli scontenti sono De Vrij e Mauricio, con il primo pronto a salutare a giugno a parametro zero (Barcellona e Inter sempre vigili) e il secondo ad unirsi all'Atletico Mineiro visto anche il recente arrivo nella capitale di Caceres. La Roma potrebbe spedire Under in prestito e cedere Bruno Peres al Benfica e Leandro Castan al Cagliari (oggi le visite mediche), mentre la Sampdoria valuta il futuro di Dodò e Murru; difficile pensare che Giampaolo possa privarsi dei suoi pezzi da novanta, non fosse altro che per il fatto che finora i risultati gli stanno dando ragione.
Ma il mercato di gennaio, e le cessioni degli esuberi, spesso sono il viatico essenziale per ridare serenità alle casse societarie: è il caso del Milan, che dopo gli oltre 200 milioni di euro spesi in estate sta cercando di abbassare il monte ingaggi e portare a casa qualche milione di euro dalle cessioni di Gomez (Boca Juniors o Udinese), Paletta, José Mauri e Locatelli. Difficile ipotizzare un addio a gennaio di uno tra Kalinic e André Silva, nonostante le continue lusinghe provenienti dalla Cina soprattutto per il croato.
Ma l'Italia non è di certo un caso isolato, anzi. Il dover rientrare dei soldi spesi è anima che unisce tutti i club del mondo; riprova ne sia il Barcellona, che dopo il super investimento da 160 milioni di euro per portare Philippe Coutinho al Camp Nou, è pronto a monetizzare da alcune cessioni. Quanti giocatori sono finiti nella lista dei sacrificabili? Ben otto.
E tra ex pallini della Juventus come Mascherano e André Gomes, sogni proibiti di Napoli e Inter come Deulofeu e atleti sulla cui integrità fisica permane qualche dubbio visti gli innumerevoli interventi chirurgici come Rafinha (nerazzurri sempre in agguato), sono pronti a salutare la Catalogna anche Arda Turan, Aleix Vidal, Paco Alcacer, Arnaiz e Denis Suarez.
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