di Roberto Perrone
D i cosa parliamo quando parliamo del campionato italiano? Di posti per la Champions o per l'Europa League. O di zona retrocessione. Quest'anno c'è concitazione in entrambe e questo favorisce (un po') lo spettacolo. Però è strano, se riflettiamo per un momento, che ad inizio aprile il dibattito sullo scudetto sia inesistente. E non da poco tempo. Addirittura siamo andati vicini a celebrare l'ottavo titolo della Juventus ieri notte. Il vecchio Grifo incerottato, in dieci uomini per più di un'ora, tiene testa al Napoli, rischiando perfino, con un paio di azioni di rimessa, di consegnare il triangolino tricolore a Madama davanti alla tv. Invece basterà un pareggio a Ferrara, sabato prossimo.
Questo è un campionato senza la testa e dobbiamo ringraziare l'incertezza dell'Europa e della salvezza se c'è ancora un po' di suspence in un torneo ammutolito dallo strapotere bianconero. E non se ne vede la fine. Inter e Milan più che con Juventus e Napoli ora si rapportano con le squadre di medio-alta classifica, come la Lazio, o con quelle rampanti, come l'Atalanta, o il Torino che ha classifica e possibilità di puntare al bersaglio europeo più grosso. Siamo qui ad assistere alle valutazioni positive a proposito del pareggio dell'Inter con Icardi a secco in casa (sarà l'ostilità della curva?), perché il terzo posto viene puntellato da un pareggino o ad osservare che il Milan, pur sconfitto, con strascico di polemiche e discussioni su Var e arbitri, mantiene il quarto posto, dove però viene raggiunto dall'Atalanta di Gasperini, al miglior piazzamento di questo campionato.
Giustamente, Rino Gattuso più che sottolineare gli errori arbitrali, ha evidenziato quelli della sua squadra. È un punto interessante da cui partire. La differenza tra Juventus e Milan, 32 punti, non è responsabilità della Var. Così come i 20 che separano a inizio aprile la prima e la seconda.
Il problema non è la Juventus, sono le sfidanti. Anche il Napoli rispetto a un anno fa è arretrato. L'ultimo scudetto non bianconero è del 2011, con il Milan di Allegri.
Da allora c'è stata solo arrendevolezza a vari livelli. Non solo in Italia, ma anche in Europa. Mancano le due milanesi al campionato, mancano a una competitività del nostro calcio fuori porta. Datevi una mossa, se potete.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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