La prima decisione era arrivata dalla Iaaf, la Federazione internazionale di atletica. Con un verdetto pronunciato a metà giugno di quest'anno era stata confermata l'esclusione dalle Olimpiadi di Rio 2016 degli atleti della Russia, accusati di doping.
A novembre dello scorso anno il primo avvertimento, con l'Agenzia mondiale antidoping (Wada) che prometteva il bando per gli uomini di Mosca, se non si fosse fatta chiarezza su una serie di "intimidazioni diretti" nei riguardi del laboratorio antidoping della capitale russa.
Oggi ci ha pensato il Cio a rimarcare la decisione, confermando che - per la prima volta dal 1984, quando i russi boicottarono i Giochi americani - la selezione dell'atletica leggera non prenderà parte alle gare di Rio.
Una scelta fortemente contestata al Cremlino, dove si sostiene che l'esclusione collettiva sia contraria ai principi dei Giochi e che la punizione per doping dovrebbe essere "individuale".
"Si creerebbe un precedente - ha commentato
Dmitri Peskov, portavoce della presidenza, citato dall'agenzia Taas - e nessuno è interessato a creare un precedente del genere". Ora il ricorso al Tribunale arbitrale sportivo è praticamente certo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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