Milan, tiri Mancini

Colpo Roma con un altro gol del difensore dopo quello alla Lazio. Fischi a Leao: adesso serve l'impresa ai rossoneri

Milan, tiri Mancini
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La Roma ha messo un piede in semifinale di Europa league. L'ha fatto con la personalità della grande squadra guidata da un tecnico che sarà anche all'esordio ma ha la stoffa del condottiero e del raffinato tattico. Perché la sua impostazione toglie al Milan spazio, iniziativa e comando del gioco così guadagnando il gol di Mancini dopo 17 minuti e conservando via via l'autorevole comando della sfida. Il Milan va incontro nella serata più importante alla sconfitta più dura con discutibile ispirazione: sparito Leao, al pari di Lukaku in verità, splende il genio di Dybala, si vede appena una scintilla di Chukuwueze nel finale. Mai in affanno, mai sotto pressione, la Roma incanta San Siro dopo 7 anni (ultimo successo aprile del 2017). Sarà durissima ribaltare questo 0 a 1 all'Olimpico tra una settimana.

La mossa di De Rossi sorprende e scompagina il piano partita di Pioli: dalla parte di Theo Hernandez non c'è Dybala, incaricato di andare in giro a cercarsi la libertà preziosa, ma El Shaarawy che tiene a freno il francese e anzi può prenderlo alle spalle. Per 10-15 minuti più volte Bennacer viene convocato dalla panchina per ridisegnare posizioni e incarichi. La Roma ha l'abilità e la fortuna di cogliere l'occasione per monetizzare lo sbandamento milanista: su un angolo, conseguenza di un'azione macchiata dal fuorigioco di Lukaku, trova la combinazione vincente già utilizzata nel derby. Mancini si libera della marcatura di Loftus Cheek e coglie di testa l'angolo scoperto di Maignan. La reazione, più di viscere che di testa, del Milan produce un colpo di testa di Giroud su mischia deviato sulla linea da Lukaku. Poca roba, insomma e la spiegazione è questa: l'unico brillante è Pulisic che lavora dieci, venti palloni mentre Leao trova in Celik un bavaglio e Loftus Cheek sbatte su Paredes. La Roma invece, quando riparte, con Dybala che si trova sempre libero al posto giusto, mette i brividi alla difesa rossonera infilata in contropiede: un paio di volte rimediano Gabbia e Calabria.

La Roma stende nella ripresa la tela del ragno col suo palleggio e in contropiede classico, con Cristante e Pellegrini, bussa alla porta di Maignan, quest'ultimo critico con Leao. È proprio il portoghese il grande assente della serata milanista: la società con Theo non funziona, anzi procura un buco su quel binario che El Shaarawy sfrutta alla perfezione. Quando Pioli lo richiama in panchina i fischi di San Siro sanciscono la serata no. Il cambio a centrocampo tra Bennacer e Adli procura appena qualche sussulto: non ci sono grandi varchi a disposizione, allora prova dal limite prima Reijnders, più efficace Adli.

È un assalto disordinato, con giocate d'ordinanza che produce alla fine una sola emozione. Merito di Chukuwueze, appena entrato: salta un paio di birilli romanisti e serve Giroud che scheggia la traversa. Non è la serata del Milan.

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