Il suo ritorno a San Siro non è andato un granché bene, accolto come è stato da molti fischi e insulti. Eppure Ronaldo ha ancora qualcosa da dire e lo fa in un'intervista alla Gazzetta dello Sport, desideroso di mettere in chiaro che lui, nel suo periodo italiano, non ha tradito nessuna squadra.
"Quelli che mi hanno insultato sabato per me sono una minoranza. E comunque non posso avercela più di tanto con chi non sa la verità, o ha fatto finta di non capirla". Ciò di cui parla Ronaldo è il passaggio al Milan, dopo la parentesi in Spagna, che avvenne nel 2007.
"Lo dissi chiaramente", racconta Ronaldo. Il suo futuro lo vedeva con la maglia nerazzurra. Ma aggiunge con una punta d'amarezza: "Mi tennero in ballo più di una settimana perché il mio ritorno dipendeva dalla partenza di Adriano. E alla fine scelsero Adriano".
Quella di Ronaldo non è in fondo un'accusa, tutt'altro.
"Ognuno in questi casi è convinto di avere ragione, e in fondo capisco anche le ragioni di Moratti: per questo alla fine bisogna perdonarsi", racconta alla Gazzetta. E di Milano conserva un ottimo ricordo: "Nella mia carriera ho avuto tre squadre più importanti di tutte le altre: il Corinthians, l'Inter e il Real Madrid".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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