Marchisio è ben 25 anni che veste la maglietta della Juventus. Lui per i tifosi è il "principino". Una figura oramai leggendaria che dopo un quarto di secolo non nasconde che non giocherebbe per altri: "Sono entrato nel settore giovanile della Juventus nel 1993 e se escludo una parentesi toscana, all’Empoli, durata una sola stagione, gioco per la stessa squadra da 25 anni. Ne ho ancora 2 di contratto e qualsiasi cosa accada, so che in Italia indosserò soltanto questa maglia. Altrove non vado, piuttosto smetto".
L'intervista a Vanity Fair
Il bianconero racconta il periodo più buio per la Juventus che è coinciso con la fortuna di diventare titolare: "Era passato un treno e ci ero salito sopra. Se la Juve non fosse finita in serie B per le decisioni dei tribunali, sarei stato l’ultima delle riserve. Scendere di categoria aiutò me e altri ragazzi che forse sarebbero finiti in prestito a farsi strada. Fu un trampolino. Mi tuffai. Ma non ho mai affermato che fosse la piscina più bella del mondo".
Una passione quella per il calcio nata da bimbo: "Tutto tranne che un mestiere. Non ho mai pensato al calcio come un’occasione che potesse cambiarmi la vita dal punto di vista economico. Il mio sogno era diventare un calciatore, non diventare ricco.
Fino a 18 anni non sapevo neanche cosa fosse uno stipendio".Uno dei più grandi interrogativi di uno juventino è cosa farà Buffon, Marchisio risponde sicuro: "Io non glielo chiedo mai, ma secondo me no. Continuerà a giocare".
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