Il giudice sportivo Zampone, come era facile prevedere, non ha preso alcuna decisione sulla lite tra Antonio Conte e Andrea Agnelli nella semifinale di ritorno di Coppa Italia: negli atti a sua disposizione non comparivano segnalazioni su quanto avvenuto a bordo campo della sfida tra Juventus e Inter. Stesso discorso per i dirigenti Paratici e Oriali, per il momento usciti indenni dalla vicenda. La Procura Federale che nei prossimi giorni ascolterà anche Lukaku per la litigata con Ibrahimovic nel derby di Coppa Italia - ha quindi deciso di aprire un'inchiesta al riguardo, convocando il quarto uomo Daniele Chiffi. Nella prossima ricostruzione dei fatti, un ruolo importante potrebbero giocarlo proprio le immagini dell'episodio.
A questo proposito, intervistato da Sky, Bonucci ha spiegato che le stesse «hanno parlato chiaro. Quanto accaduto è brutto, ma non sta a me giudicare perché sia successo né tantomeno quello che è stato fatto o no. Noi dobbiamo essere di esempio, ma a volte diventa difficile e, quando scendi in campo, la situazione ambientale ti porta a essere diverso da quello che vorresti. Bisognerebbe cercare di enfatizzare meno quanto succede». O, più semplicemente, imparare a comportarsi in maniera civile. La telenovela comunque andrà avanti ancora per qualche settimana, poi si proverà a girare pagina: ieri, intanto, Conte ha anche rifiutato il Tapiro d'Oro di Striscia la Notizia dimostrando di non avere ancora sbollito la rabbia. Il tutto mentre Javier Zanetti ha citato su Instagram una celebre frase di Giacinto Facchetti: «Ci sono giorni in cui essere interista è facile, altri in cui è doveroso. E giorni in cui esserlo è un onore».
Quanto ad Agnelli, nelle scorse ore è stato anche oggetto di un durissimo attacco de L'Equipe perché considerato il simbolo di una «dittatura dei grandi club, della loro avidità e della debolezza dell'Uefa» nella costruzione della futura Champions League. «Lo sport più universale del pianeta è sequestrato da una casta davanti alla quale le istituzioni si inchinano, nel timore di essere escluse e non condividerne più i vantaggi».
E ancora: «Un anno fa Andrea Agnelli ha dichiarato che la presenza dell'Atalanta in Champions era ingiusta. Invece noi sappiamo quello che è fondamentalmente ingiusto e pericoloso: che sia lui a disegnare, con qualche amico, il calcio europeo di domani».
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