Mario Balotelli è stato vittima di alcuni cori razzisti durante la sfida giocata sabato 5 gennaio allo stadio Rigamonti tra il Brescia di Eugenio Corini e la Lazio di Simone Inzaghi. Supermario è stato preso di mira dai tifosi biancocelesti con il gioco che è stato sospeso per qualche minuto da parte del direttore di gara, il signor Manganiello, che ha ascoltato le lamentele dell'attaccante delle Rondinelle ed ha poi deciso di intervenire fermando la partita con lo speaker dello stadio che ha poi letto il comunicato che invita il pubblico a non intonare cori di discriminazione razziale e territoriale e a non tenere comportamenti di discriminazione.
Lo sfogo di Supermario
A fine partita l'ex attaccante di Inter e Milan si è sfogato sui social network invitando i tifosi della Lazio che si sono macchiati di tale comportamento a vergognarsi: "Sconfitta che fa male ci rifaremo siamo sulla strada giusta. Laziali presenti oggi allo stadio Vergognatevi. Saynotoracism".
Il comunicato della Lazio
Il club capitolino ha subito preso le distanze da questa frangia di tifosi laziali che ha deciso di macchiarsi di tale comportamento e l'ha fatto con un comunicato sui propri canali ufficiali:"Come sempre avvenuto in passato la S.S.Lazio si dissocia nella maniera più tassativa dai comportamenti discriminatori messi in atto da una sparutissima minoranza di tifosi nel corso della partita con il Brescia. La società ribadisce ancora una volta la condanna nei confronti di simili ingiustificate intemperanze e conferma intento di perseguire giudiziariamente chi di fatto tradisce la propria passione sportiva provocando una grave lesione alla immagine della società e della squadra biancoceleste".
Indagine e multa
La Procura Federale della Figc, sotto indicazione del giudice sportivo, ha richiesto un supplemento di indagini per quanto avvenuto al Rigamonti, ma nel frattempo la Lazio è stata multata di 20.000 euro per i cori razzisti nei confronti di Balotelli.
Ecco la motivazione di Mastrandrea: "Per avere suoi sostenitori, al 21’ e al 29’ del primo tempo, intonato un coro di discriminazione razziale nei confronti di un calciatore della squadra avversaria, oltre a un coro insultante nei confronti del medesimo calciatore al 21° al 29’ e al 42’ del primo tempo, che portava il direttore di gara, al 30’ del primo tempo, a interrompere il gioco per far effettuare l’annuncio volto alla cessazione del suddetto coro discriminatorio".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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