Un sabato del villaggio in onda al martedì, su Rai 3. Tanta attesa per nulla o quasi. Le cartucce annunciate da Fabrizio Corona sono a salve. Una bella esibizione dialettica, al solito tutta muscoli e parole, arrogante e sbruffona. Ad «Avanti Popolo», Corona risponde a Spalletti («non sono io lo sciacallo, mi deve chiedere scusa per quello che ha detto, la maglia azzurra va onorata, pensi ai suoi ragazzi...» e su Buffon «ha giocato a carte tutta la vita»), si dice contento per il patteggiamento di Fagioli («poteva prendere 3 anni, ma adesso deve curarsi e poi mostrarsi guarito...»), nega una volta di più che la sua talpa sia in Procura e poi parla addirittura del suo «codice etico, quello che mi ha insegnato la galera: io non sono un infame». Accuse generiche a club, procuratori e giocatori. Nomi nuovi, nessuno. Fatti, nemmeno. Fonti tutte anonime. Un bluff, a salve.
Per la terza volta in Rai in 2 settimane, sempre a pagamento. E via lo scandalo. Qui però il problema non è aver pagato un pregiudicato, ma averlo pagato per non dire nulla. Almeno, Corona non si è arricchito, pare siano 30mila euro per 3 volte, forse meno. E la tv paga tutti, da sempre. Perché non avrebbe dovuto pagare Corona? Quello che dovrebbe contare è quello che Corona ha da dire. E quello che ha detto, opinioni e insipide morali su guadagni dei calciatori, vale proprio poco.
Alla diretta tv, Corona è arrivato in un crescendo di attività social, come sempre incrociata fra le sue varie piattaforme e per parare il colpo del suo informatore, che in mattinata aveva detto di essersi letteralmente inventato la storia di Zalewski, ha pubblicato stralci audio in cui un anonimo (che lui dice essere la talpa) gli spiega di essere stato pesantemente minacciato e gli chiede di fare marcia indietro. Sempre parole, solo parole.
Non c'è reato nel video che Corona ha postato sui suoi social a metà pomeriggio, ma certo vedere un calciatore (l'iraniano Azmoun) che durante una partita della sua squadra (la Roma) segue con grande attenzione una corsa di cavalli attraverso lo schermo del telefonino, fa per lo meno sorridere. Pare però che fra i cavalli in gara in chissà quale ippodromo del mondo ce ne fosse almeno uno proprio di Azmoun, che ne possiede addirittura 52. Quasi una seconda professione, più che una passione, quella dell'iraniano. Nessun illecito nemmeno se Azmoun avesse scommesso su quella corsa (per lui è vietato solo farlo sul calcio), di certo sintomo di non una grande interesse verso quello che contemporaneamente i compagni stavano facendo in campo. Un video rubato in tribuna allo stadio Olimpico, il calciatore è ripreso di spalle, e finito, chissà come, ancora una volta nella disponibilità di Corona, che ci ha marciato per ore e che gli è servito per lanciare la comparsata serale in tv.
Oggi scopriremo gli ascolti, resta curioso ed editorialmente discutibile che al fischio finale di Wembley, i 3 principali canali della Rai offrano contemporaneamente 3 piatti gourmet per gli appassionati del pallone: le interviste post Inghilterra-Italia, il ritorno in tv di Antonio Conte fra le Belve di Rai 2 (a proposito: e il suo gettone?) e appunto Corona come stra-atteso ospite a casa De Girolamo. Tre modi differenti di declinare lo stesso argomento, il modo migliore per cannibalizzarli tutti.
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