Il cortocircuito della Juve e un Cda da cancellare

Il cortocircuito della Juve e un Cda da cancellare
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L a nuova regola Uefa sull'iscrizione dei calciatori, acquistati nella sessione invernale di mercato, prevede che tutte le squadre possono modificare la rosa se superano la fase-campionato e prima della fase ad eliminazione diretta (i play off, dunque) i club possono registrare un massimo di tre nuovi giocatori entro la mezzanotte del 6 febbraio. Le prime modifiche erano state apportate dall'Uefa come Regole temporanee per affrontare la situazione eccezionale derivante dalla guerra in Ucraina includendo una disposizione che permetteva ai club di registrare un massimo di due giocatori aggiuntivi, che erano precedentemente registrati con un club affiliato alle federcalcio ucraina e a quella russa. Tornando a oggi e a differenza del passato, molto meno complicato nei termini regolamentari, alcuni club che hanno acquistato più di tre calciatori in questa sessione di mercato, saranno obbligati a cederne alcuni e comunque a non poterli iscrivere al torneo. È il caso della Juventus che, a seguito dell'infortunio di Kalulu, si trova a dover definire l'assunzione, anche in prestito, di un difensore, potrebbe trattarsi di Danso e così si troverebbe costretta a tagliare uno fra Kolo Muani, Veiga e Costa, con il paradosso che quest'ultimo è stato acquistato a titolo definitivo mentre i primi due sono a prestito secco. La corsa e rincorsa alla ricerca dei sostituti di Bremer e Cabal ha portato ad una situazione di fibrillazione continua in casa juventina, da una parte i disegni di Giuntoli, dall'altra le richieste di Motta ma sopra tutti e tutto il bilancio passivo. A tale impasse inedito per la storia della Juventus, vanno aggiunti il rettilario interno, le voci di dissidi, invidie, gelosie, il fatto curioso che il dirigente incaricato di tenere i rapporti internazionali (Giorgio Chiellini) non fosse presente al sorteggio di Nyon, dove il club era rappresentato da Gianluca Pessotto, dal capo ufficio stampa Riccardo Coli e dal segretario generale Massimo Cosentino e le ultime dichiarazioni dell'ex capitano Danilo: «La Juve è sempre stata famiglia, è sempre stata l'uno per l'altro, è sempre stata la cura dei dettagli e l'aspetto umano. E questo si è un po' smarrito negli ultimi sei mesi e credo che i risultati siano dovuti in gran parte alla perdita di questa identità».

Ora gli ultimi sei mesi datano dall'arrivo di Thiago Motta. Il resto è quella Juventus che non esiste più. E può rinascere soltanto con John Elkann, cancellando, come fece suo nonno e come lui stesso ha fatto con il cugino Andrea Agnelli, l'attuale cda.

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