Cose dell'altro mondo. Del mondo arabo saudita, a essere precisi. Quelli che sono venuti e si sono presi il ct Mancini, un bel po' di giocatori in Italia, ma non solo, per un campionato, il loro, che al momento neppure guardano, figuriamoci noi e il resto d'Europa, con le tv che fanno fatica a inserire in palinsesto un prodotto che hanno avuto gratis. Eppure con i soldi possono fare tutto, anche costringere la Serie A a cambiare per 3 volte calendario.
Tutta colpa della loro bulimia da sportwashing, comprano tutto ciò che possono e poi non sanno bene che farsene. Come la prima edizione della Supercoppa d'Italia giocata in formula final four, troppo schiacciata a quella spagnola, senza la Juventus e senza il Milan, cioè senza l'appeal che al cambio pallone-petrolio ha fruttato 23 milioni alla Lega Serie A, che è già tanto se non ne chiedono un po' indietro.
E così continuano a spostarne le date. Doveva essere fra il 4 e l'8 gennaio, 2 semifinali (Napoli-Fiorentina e Inter-Lazio) e la finale. Fatto un calendario, a ottobre la Lega lo smonta e ne fa un altro, sapendo che la Supercoppa andrà in palio fra il 21 e il 25 gennaio, reinserendo tutte le partite nel turno di campionato dell'Epifania. Adesso si cambia ancora: semifinali il 18 e 19, finale il 22, un lunedì. Tutto deciso, ma non ancora ufficiale.
Più di un club storce il naso. La colpa non è della Lega (cioè i club stessi) che cambia idea, ma dei sauditi che cambiano i programmi: solo che i soldi sono i loro (chi vince incassa 7 milioni) e perciò fanno ciò che vogliono. Saltano 4 gare della 21esima giornata, Bologna-Fiorentina, Inter-Atalanta, Sassuolo-Napoli e Torino-Lazio. Saranno recuperate fra febbraio e marzo.
Solo lunedì, con i sorteggi delle coppe, si potranno valutare bene i danni.
Alla trasferta in Arabia, e già 2 match in più per chi va in finale, si sommerà il disagio della partita da recuperare, magari nella settimana vuota per chi deve incontrare il Bayern o il Real. Per non dire di chi le coppe non le gioca, che sarà costretto a una settimana buca e a una tripla.
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