Nobody likes us. È il loro motto e lo rivendicano con un certo orgoglio. Il Millwall non piace a nessuno. È precipitato in terza serie dove galleggia a mezza classifica, latita lontanissimo dai fasti scintillanti della Premier ma la sua tifoseria è tra le più celebrate d’Inghilterra. Sia nel bene, che – purtroppo – nel male.
Ma i tifosi del Millwall si sono resi protagonisti di una battaglia storica. Hanno salvato il loro stadio, il mitologico “The Den” (La Tana) dall’abbattimento. Tutta l’area del campo sportivo, infatti, era finita in un progetto di riammodernamento urbano. In pratica, lo stadio avrebbe dovuto far posto a nuove costruzioni. C’era già l’accordo tra gli investitori della Renewal Company e i politici del Comune di Lewinsham, il sobborgo autonomo alle porte di Londra che ospita lo stadio. Per la società, ormai, era solo questione di tempo e prima o poi avrebbe dovuto cercarsi un’altra sede sociale. Lontana dalla capitale, magari nel Kent. L’ufficialità della cosa era arrivata un mese fa quando anche i politici dovettero ammettere, pubblicamente, che il Millwall avrebbe dovuto traslocare. E questo i tifosi non potevano sopportarlo.
Così, dopo aver incassato il sostegno di icone sportive nazionali come Gary Lineker e avviato petizioni online, hanno iniziato a fare sul serio. E a indagare sulla società che avrebbe voluto ammodernare la zona. Hanno scoperto, con l’ausilio di un pool di legali, che la Renewal Company aveva rapporti poco chiari con le Isole Cayman. Lo scandalo, rilanciato dalla stampa britannica, ha dato una forza insperata alle iniziative dei supporters. Gli investitori e il Comune si sono ritirati, rinunciando ad accordo e progetti e i sostenitori del Leone di Millwall hanno salutato la più insperata delle vittorie.
Una vittoria, sì.
Ma che comunque lascia una coda polemica - come riporta il Guardian che ha sostenuto la battaglia dei tifosi e ne ha salutato la vittoria come "il trionfo dell'uomo comune" - perché, secondo la società, il Comune non avrebbe cancellato, o meglio, formalizzato del tutto l’idea di abbandonare i progetti di riammodernamento dell’area.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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