Covid e Nazionali giocano contro Conte. E Pioli ritrova i pezzi Ibra e Romagnoli

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Covid e Nazionali giocano contro Conte. E Pioli ritrova i pezzi Ibra e Romagnoli

L'Inter ha vinto gli ultimi 4 derby ed è partita per vincere il campionato. Il Milan ha 2 punti in più e qualche rogna in meno. Covid e Nazionali giocano contro Conte, Pioli ritrova Ibrahimovic e Romagnoli, asset fondamentali nelle speranze Champions della stagione rossonera.

Letto così, il derby di sabato potrebbe anche spezzare la tradizione recente che vuole il Milan senza vittorie dall'ormai lontano 31 gennaio 2016 (3-0, in panchina Mihajlovic per il Milan e Mancini per l'Inter; in campo Donnarumma e Romagnoli da una parte, Brozovic e Perisic dall'altra). Vedremo cosa dirà il campo (sabato ore 18, per 1.000 fortunati spettatori). Nel frattempo Conte e Pioli, più che le proprie forze, continuano a studiare più l'avversario nei video prodotti dai rispettivi analisti. Già pressoché deserta per i 16 giocatori convocati dalle rispettive Nazionali, la Pinetina diventata «bolla» è stata ulteriormente svuotata dal Covid e solo venerdì - col rientro dei cileni Vidal e Sanchez e dell'argentino Lautaro Martinez - Conte potrà tirare le somme e decidere la formazione. Non benissimo, ma tant'è. A Pioli va decisamente meglio, perché i casi di giocatori positivi al Covid sono oggi 2 contro 6, perché i nazionali convocati sono 14 contro 16 e perché nessuno deve tornare dall'altra parte del mondo. Giovedì ranghi completi a Milanello: per lui sarà più facile farsi almeno un'idea di chi mandare in campo.

Certo, non il miglior avvicinamento possibile alla prima partita che pesa le ambizioni di entrambe. Il Milan ha sfruttato bene un calendario decisamente favorevole (il Bologna in casa, più 2 neopromosse), reggendo al contemporaneo impegno europeo infrasettimanale, nonostante l'assenza di Ibrahimovic e i minimi termini in difesa. Dal mercato non sono arrivati tutti i rinforzi che servivano, ma non sarà certo l'uomo-azienda Pioli a lamentarsi. Perso Gabbia (Covid) ritrova Romagnoli, assente dall'infortunio col Sassuolo (21 luglio): la condizione non sarà eccellente, ma la sua esperienza può servire. Il dubbio, semmai, è il filotto di partite che attende i rossoneri (7 nei prossimi 22 giorni): giocando si migliora, ma giocando troppo c'è anche il rischio di farsi male. E al momento non ci sono altri centrali arruolabili, oltre a lui e a Kjaer.

Pioli piuttosto è davanti a un bivio molto importante per gli equilibri di spogliatoio: ridare la fascia al rientrante Romagnoli o promuovere il supplente Donnarumma? Per la cronaca e la statistica: a parità di anzianità in squadra, il portiere ha più presenze del difensore (nel Milan come in Nazionale). Decisione delicatissima, che può pesare anche sulla trattativa di rinnovo contrattuale di Donnarumma (Romagnoli va in scadenza nel 2022, il Milan l'avrebbe venduto volentieri anche in estate).

Senza Skriniar e Bastoni, sabato Conte dovrà rispolverare per due terzi la difesa da brivido schierata contro la Fiorentina: buon per lui che le chiavi di casa davanti ad Handanovic stavolta andranno a De Vrij, con D'Ambrosio e Kolarov al suo fianco.

In mezzo al campo, ma anche qui per i verdetti occorre aspettare che giochino tutte le Nazionali (per non parlare dei tamponi) dovrebbero tornare Brozovic e Perisic (a sinistra). In attacco, ovviamente Lukaku e Martinez, con Sanchez pronto come sempre a sparigliare nel finale.

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