Crippa meglio di Baldini alla 5 Mulini ma non batte ancora la maledizione

L'azzurro secondo, l'olimpionico della maratona fu terzo. Diciotto anni dopo l'Italia è sul podio nella classica del cross

Crippa meglio di Baldini alla 5 Mulini ma non batte ancora la maledizione

Le maledizioni sono difficili da battere. Lo ha capito anche Yeman Crippa mentre metteva cuore e corsa districandosi nel fango di San Vittore Olona, nel mezzo di un freddo boia parole e musica di Beatrice Chebet, ragazza keniana vincitrice fra le donne, e trovando forza da un pubblico caloroso. Tutti, tanti, speravano che questo fosse l'anno buono per ritrovare un italiano vincitore della mitica, o quasi, 5 Mulini alla edizione numero 91. E pazienza se ha perso quattro dei suoi mulini. Restano fascino e attrazione per gli amanti del cross. L'Italia delle campestri lo aspetta dal 1986 quando vinse Alberto Cova, dopo un'altra lunga attesa che datava dal 1964 (Antonio Ambu). Nel mezzo fra Ambu e Cova tanti piazzamenti (Conti, Ambu, Fava due volte, Ortis, Zarcone, lo stesso Cova). In realtà pareva l'anno buono perché Crippa ha trottato come un purosangue nei cross stagionali, per poi provarsi nella maratona di Milano (2 aprile), e il gruppo degli avversari era meno invalicabile di altre edizioni. Pareva più dura fra le donne dove la 22enne piemontese Giovanna Selva è giunta quinta.

Crippa non ce l'ha fatta per un soffio di secondi (sei), subito dietro ad un quasi ventenne keniano di stanza in Giappone, che di nome fa Gideon Kipkertich Rono, ma ha rialzato la testa di Italia nostra ricordandoci che non vedevamo un azzurro fra i primi tre dai tempi di Stefano Baldini, fantastico oro della maratona di Atene 2004 che, l'anno seguente, si è presentato a San Vittore ed ha subito solo dal qatariota Shaheen S. Saeed e dall'ugandese Kiprop. Senza dimenticare che, nel 1988, Baldini aveva vinto fra gli allievi under 18.

Ecco qui ,dunque, dove ritrovare un sorriso per il secondo posto di Crippa 18 anni dopo il terzo di Baldini: Yemen meglio del campione di Atene. Un passo per volta e chissà mai. La corsa è stata in controllo: prima cinque atleti al comando, poi tre sotto l'azione di Rono. Crippa prova a far corsa di testa, ma Rono risponde al penultimo giro e allunga di quel tanto per cui il trentino non riesce a recuperare. Dietro il tunisino Jhinaoui e l'altro keniano Lingokal. Ventinove minuti sono occorsi al vincitore, specialista dei 5000 m., per correre 10,2 chilometri. In questo momento Rono è uno degli atleti più forti al mondo, ha spiegato Antonio La Torre, direttore tecnico italiano. Crippa ha messo un battito di corsa in più, ma potrà consolarsi pensando che la 5 Mulini è sempre stata territorio di grandi corridori, e i vincitori avevano un nome o se lo sono fatti più avanti: da qui sono passati 38 campioni olimpici. Quest'anno Yemen, campione europeo dei 10mila, è stato secondo alla BOclassic di San Silvestro, sulle strade di Bolzano, e terzo al Campaccio. Forse sperava in un guizzo in avanti. Si è consolato: Ho dato tutto.

Ci ho creduto, poi ho capito di avere un avversario tosto. C'è un pizzico di delusione, ma Rono era più forte. Ora andrà in raduno in Portogallo, poi in Kenya a preparare la maratona: chissà non lo ispiri la terra dei campioni.

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