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Dazn cambia l'offerta e i tifosi si infuriano

Il Ceo Azzi: "Aumenti in linea col prodotto". Codacons: "Rincari abnormi"

Dazn cambia l'offerta e i tifosi si infuriano

L'inflazione resta elevata, il caro energia non molla la presa e, dopo undici anni di tregua, anche la Bce ha varato il rialzo dei tassi. E poi c'è Dazn, che ieri ha ufficializzato l'aumento dei prezzi degli abbonamenti a partire dalla prossima stagione, mandando in tilt appassionati di calcio e dello sport in generale. Sono lontani i tempi del debutto, quando nel 2018 a soli 9,99 euro al mese ci si poteva gustare una fetta di Serie A, ma anche Serie B, Liga Spagnola, Ligue 1 francese, Fa Cup ed eventi in diretta di altre discipline. Dal prossimo 2 agosto entreranno in ballo due nuovi piani di abbonamento: quello standard a 29,99 euro al mese, quello plus a 39,99 euro al mese. Il primo consente di vedere in contemporanea gli eventi su un massimo di due dispositivi registrati, purché entrambi connessi alla rete internet della stessa abitazione; il secondo permette di registrare fino a sei dispositivi all'app Dazn, oltre a consentire la visione anche fuori da casa con eventuale contemporaneità e su reti internet diverse. Però in quest'ultimo caso, viene specificato, solo chi sottoscrive l'abbonamento e i suoi conviventi possono accedere allo stesso account, senza possibilità di condividerlo. In molti hanno fatto notare l'anti-rivoluzione rispetto a quanto hanno permesso negli ultimi anni le principali piattaforme streaming, come Amazon e soprattutto Netflix, in grado di calamitare nuovi clienti proprio perché libero da vincoli e ristrettezze, con la possibilità di usufruire di prezzi contenuti a fronte di un ricco carnet.

Il Ceo della divisione Italia di Dazn, Stefano Azzi, ha spiegato che «il piano degli abbonamenti proposto per la prossima stagione riflette il valore degli eventi sportivi trasmessi in diretta». «Offerta nel solco di quanto fatto dagli altri grandi OTT», così l'ad della Lega di A, Luigi De Siervo, ma in poche ore sui social si è scatenata la bufera. «Da Diletta a Disdetta è un attimo!» ha minacciato qualcuno, riferendosi al volto di punta Diletta Leotta, e altri - in aggiunta ai prezzi più bassi praticati in Germania - hanno fatto notare «il taglio netto ai dispositivi utilizzabili che in epoca digitale è una mazzata clamorosa e anacronistica».

Su Twitter, e non solo, ieri il tema è stato dominante e in contemporanea Daniele Belotti - capogruppo Lega in commissione Cultura alla Camera - ha preannunciato un'audizione urgente nelle commissioni competenti a Montecitorio con i vertici della piattaforma e della Lega Calcio perché «non accettiamo che si speculi sulla passione dei tifosi solo perché si possiede il monopolio delle partite». Nell'era più tech il calcio in streaming a buon mercato è già finito in un cassetto. Infine il Codacons: «Rincari abnormi che danneggeranno in particolare i tifosi».

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