Frank de Boer è il nuovo allenatore dell'Inter da 10 giorni ma ha già le idee chiare su come giocherà la sua squadra. Il tecnico olandese, dopo 5 anni e mezzo sulla panchina dell'Ajax, avrà la possibilità di confrontarsi con un altro campionato, più complicato rispetto all'Eredivisie. L'ex giocatore del Barcellona, però, non ha paura della Juventus che si è laureata per ben cinque volte consecutive campione d'Italia. Ecco il suo pensiero alla Gazzetta dello Sport sulla Vecchia Signora e sul modulo che utilizzerà all'Inter: "La Juventus è una grande squadra: la loro rosa è eccezionale. Hanno preso un attaccante come Higuain ma hanno perso Pogba e dobbiamo capire come giocheranno a centrocampo: non è detto che sia più forte dello scorso anno. Hanno grandi nomi sulla carta ma non si sa se questi grandi nomi faranno una grande squadra. Il mio modulo preferito? È vero, mi piace il 4-3-3, ma possiamo pure fare altro, come un 4-2-3-1. Non c’è nulla di male a cambiare. L’avversario va sempre studiato, bisogna individuare i punti deboli per capire come colpire meglio. Io voglio che la mia squadra sappia cambiare due o tre sistemi di gioco anche nella stessa partita, ma per fare come Barcellona e Juve, brave a variare in corsa senza problemi, occorre una crescita generale dei ragazzi, ogni cosa passa dalla disponibilità e dalla qualità dei giocatori. Per quanto mi riguarda, non voglio cambiare la storia dell’Inter, ma passo dopo passo possiamo crescere sotto molti punti di vista. Dobbiamo attaccare e difendere insieme. Poi, se ci sono momenti in cui si è stanchi, si può anche giocare a tratti in contropiede. Però, mai tutti dietro e due attaccanti lasciati là davanti a risolvere le cose."
Il tecnico olandese ha parlato anche del capitano, Icardi, e dell'obiettivo Champions League: "Icardi? Lui ha solo 23 anni e ha segnato già tantissimo: non è stato solo merito suo ma di tutta l'Inter. Ogni giorno deve cercare di diventare un giocatore migliore, in campo e fuori, curando pure il cibo e ogni altra cosa che possa alzare l’asticella del rendimento personale. Questa è la mentalità giusta. Anche un campione come Messi non smette mai di mettersi in discussione perchè il giorno in cui pensi di aver raggiunto il top allora sei finito. Il nostro obiettivo? Entrare in Champions, non ci sono storie. Il resto dobbiamo vederlo, comunque ci proveremo.
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