Diavolo nel mirino dell'ex. La rimonta dell'Inter col cecchino Calhanoglu

Ventiseiesimo centro dalla distanza per il turco da quando gioca nei grandi tornei

Diavolo nel mirino dell'ex. La rimonta dell'Inter col cecchino Calhanoglu

La settimana perfetta dell'Inter si è chiusa, oltre che con i risultati negativi delle concorrenti allo scudetto, con i complimenti pubblici del Venezia tramite il suo account Twitter dopo lo 0-2 subito sabato sera: «Il gioco dell'Inter di Inzaghi è mozzafiato: non possiamo che rendere onore al merito». Una lode anche difficile da ricordare in simili occasioni, ma del tutto meritata visto che i nerazzurri hanno infilato nel giro di sei giorni due vittorie in campionato, di cui una contro il Napoli, e il biglietto per gli ottavi di Champions League. Da vedere se da prima o seconda nel girone, deciderà la sfida al Real Madrid il 7 dicembre.

L'Inter in compenso sta benissimo: si può dire che scoppia di salute. Nell'ultimo mese sono arrivate cinque vittorie in sei partite più il pareggio nel derby, dove comunque la squadra aveva dato una buona impressione, sbagliando pure un rigore con Lautaro Martinez. Inzaghi ha trovato la quadra e viaggia col pilota automatico, nonostante l'assenza in difesa di un leader come De Vrij, sostituito più degnamente da Ranocchia e da Bastoni. Il giovane italiano schierato centrale ha giocato con la naturalezza dei grandi, lui che di solito viene piazzato come terzo di sinistra in difesa.

Anche a costo di spremere un po' i suoi, il tecnico si gode il momento eccezionale di Perisic e soprattutto Calhanoglu, che dopo essere finito in una specie di imbuto emozionale ha imbroccato un novembre da fenomeno: tre reti segnate e in generale la sensazione di aver completato il centrocampo accanto all'inesauribile Barella e al sempre lucido Brozovic. Il turco con quello realizzato al Venezia è arrivato al 26esimo gol da fuori area da quando, nel 2013, ha cominciato a bazzicare le maggiori leghe europee con l'Amburgo in Germania. Negli ultimi 8 anni solo un collega, o per meglio dire un marziano, ha fatto meglio nel Vecchio Continente, e cioè Leo Messi con 61.

In compenso anche quest'arma, i tiri da lontano, sono diventati una soluzione ulteriore per un'Inter che in campionato ha già mandato a bersaglio ben 12 giocatori, a conferma di una varietà nella rosa che forse in Serie A non ha eguali.

In attesa dello Spezia mercoledì e, sabato prossimo, di una sfida che avrà un valore emotivo non indifferente, e cioè quella contro la Roma di José Mourinho all'Olimpico. Lì si capirà ancora di più se i nerazzurri sono davvero, come molti bisbigliano, la reale favorita per lo scudetto, anche se per ora non sono in vetta. E se la settimana perfetta possa diventare un mese perfetto.

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