Dieci anni senza esoneri La Juve è regina d'Europa Ma l'Italia è maglia nera

Ferrara, nel 2010, l'ultimo tecnico cacciato Sei cambi all'Inter, quattro per Milan e Roma

Dieci anni senza esoneri La Juve è regina d'Europa Ma l'Italia è maglia nera

Era il 28 gennaio 2010 e, nel quarto di finale di Coppa Italia, l'Inter di Mourinho sconfisse la Juve andando avanti nella competizione, che poi vincerà in quello che fu il magico anno del triplete. Alla guida della Juve c'era Ciro Ferrara, ma quella sconfitta costò il posto al tecnico napoletano. La sua squadra, infatti, era sesta in campionato e già fuori dalla Champions: troppo poco per una società che puntava a tornare grande dopo Calciopoli. Quell'eliminazione fu quindi la goccia che fece traboccare il vaso e la dirigenza si decise a dare il ben servito a Ferrara, chiamando Zaccheroni al suo posto. Ma nemmeno Zac riuscì a portare la tanto sperata svolta e chiuse l'annata con un deludente settimo posto. L'esonero di Ferrara, però, segnò una data significativa nella storia recente bianconera: da quel giorno la Juve non ha più cambiato un allenatore a stagione in corso, diventando così, tra le big europee, la squadra che non lo fa da più tempo.

Un traguardo che tuttavia non sarebbe stato possibile senza gli ultimi stravolgimenti capitati ad Arsenal e Barcellona. Eh sì, perché i Gunners, dopo ben ventiquattro anni dall'ultima volta, a novembre hanno silurato Unai Emery, a causa di una serie di risultati disastrosi. Nel 1995 a saltare fu invece la testa dello scozzese Graham, che, a differenza del collega basco, guidò l'Arsenal per ben nove anni vincendo anche due titoli nazionali. Pochi giorni fa, invece, il ribaltone in casa Barcellona, dove Quique Setién ha sostituto Valverde. Sul tecnico spagnolo, oltre che un rapporto non idilliaco con lo spogliatoio, pesavano ancora come un macigno le rimonte subite con Roma e Liverpool, alle quali si è aggiunta quella in semifinale di Supercoppa Spagnola contro l'Atletico. E pensare che i blaugrana non esoneravano un allenatore in corsa dal 2003, quando al posto di Van Gaal arrivò Anti, che diventò in questo modo l'unico allenatore della storia a guidare Real, Atletico e, per l'appunto, Barcellona.

E le altre big? Dopo la Juve, è il PSG la squadra che non caccia l'allenatore da più tempo, quando, nel dicembre 2012, Ancelotti subentrò a Koumbourè. Nel 2015 toccò al Liverpool, che salutò Rodgers per accogliere un certo Jürgen Klopp. Al Chelsea è curioso come Mourinho sia l'ultimo esonero sia dei Blues (2015) che dello United (2018). Il Real l'anno scorso fu costretto addirittura a tre cambi in panchina (Lopetegui, Solari e Zidane), mentre questa stagione il Bayern ha lanciato Flick al posto di Kovac. Per non parlare, poi, delle altre italiane. Il Napoli un mese fa ha scaricato Ancelotti per fare spazio a Gattuso.

Le milanesi e la Roma, invece, nell'ultimo decennio sono state delle habitué dell'esonero in corso: sei per l'Inter, quattro per il Milan e i giallorossi. Una striscia positiva, quella della Juve, che, al netto di fatti clamorosi quanto improbabili (e Sarri è libero di toccare ferro), sembra destinata quindi a continuare almeno per un altro anno.

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