La difesa di Conceiçao un rebus irrisolvibile anche per Baresi & C.

Farebbero fatica pure gli eroi berlusconiani con l'anarchia tattica del tecnico lusitano

La difesa di Conceiçao un rebus irrisolvibile anche per Baresi & C.
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Dice Sergio Conceiçao: «Non mi piacciono le partite che finiscono 3 a 2, preferisco l'1 a 0». Benissimo: ma per ottenere questo risultato bisogna attrezzarsi per tempo e non soltanto esprimere una teorica predilezione. Come? Migliorando l'organizzazione difensiva del Milan e quella collettiva che può partire dalla fase offensiva ma deve esaltarsi in quella finale. Senza dover ricorrere alle prodezze di Maignan. Il Milan - gestione Fonseca - ha esordito incassando 2 gol a partita nelle prime del torneo (contro Torino, Parma e Lazio), si è ripetuto - epoca Conceiçao - tra fine febbraio e inizio aprile: questo dato certifica che il difetto è datato e nonostante il cambio di allenatore con relativo staff tecnico non è stato eliminato neppure parzialmente. Continua Sergio C.: «Sono errori da scuola calcio». Espressione che equivale a un tentativo di scaricare sugli attuali difensori la responsabilità di errori e amnesie. Gli fa eco in qualche modo Costacurta: «Al prossimo Milan servono dei difensori». Può essere. Ma se ricordiamo che la coppia Tomori-Kalulu fu protagonista, col miglior Maignan mai visto a San Siro, della cerniera decisiva per lo sprint scudetto con Pioli allenatore, allora forse bisognerebbe rivolgersi allo staff tecnico che ha avuto tempo con la settimana piena di correggere qualche difetto e chiedere conto dei gol incassati. E invece la sensazione è che con l'attuale anarchia strategica e tattica persino il famoso quartetto degli eroi berlusconiani (Tassotti-Baresi-Costacurta-Maldini) farebbe fatica in questo Milan.

C'è poi un altro dato significativo. Con la sostituzione di Musah dopo 23 minuti - conseguenza del suo errore da cui è nato il primo gol viola - siamo all'ennesimo cambio in corsa effettuato durante il primo tempo, conferma di un errore riconosciuto nello schieramento iniziale. «L'ho visto fresco in settimana» la giustificazione del tecnico. Ma non è quello l'unico indicatore, contano anche le caratteristiche e il ruolo adatto al prescelto. E così, nonostante l'eventuale qualificazione in finale di coppa Italia, il destino di Sergio è ormai segnato. Sarà il prossimo ds a scegliere il nuovo allenatore con la speranza che questa nuova ricerca si esaurisca nel giro di qualche settimana: protrarla oltre significherebbe esporre il club ad altre feroci critiche dopo quelle inevitabili legate all'epilogo della candidatura di Paratici, il cui gruppo di fiancheggiatori ha messo in circuito pressioni per giustificare la bocciatura proveniente dai legali di RedBird. A sorpresa, infine, é spuntata la legittima aspirazione di Luka Jovic, autore di due gol di fila, uno a Napoli, l'altro alla Fiorentina. «Spero che il tecnico mi prenda in considerazione», la frase di sabato notte.

Abraham, cresciuto nel rendimento, è diventato titolare mentre Gimenez (uscito per un colpo al fianco) è retrocesso a rincalzo. Anche questi sono danni per il club che solo a gennaio ha investito una cifra vicino ai 28 milioni.

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