In materia di diritti tv per il prossimo triennio, la lega serie A - tanto per cambiare - si è divisa in tre distinti blocchi. E la conseguenza naturale è stata una sola: nessun accordo raggiunto, nessuna apertura di buste decisa e inevitabile rinvio dei lavori alla prossima settimana, lunedì 23 ottobre, con la promessa di promuovere incontri tra i capi-cordata dei tre gruppi per trovare una soluzione condivisa. L'assemblea di ieri ha plasticamente testimoniato l'impossibilità di mettere d'accordo 20 club senza che la governance attuale (il presidente Casini, nella foto) riesca a fare da mediatore e raggiungere l'obiettivo che è poi vitale per il bilancio di ciascuno delle 20 litigiose sorelle.
Napoli, Fiorentina e Salernitana hanno dichiarato il loro sostegno alla realizzazione del canale autonomo della Lega che vorrebbe dire mettere in piedi una tv vera e propria col concorso, finanziario, dei fondi. Cairo e Lotito, Torino e Lazio dunque, sono invece capofila di un secondo agglomerato di club favorevoli ad aprire le buste presentate dalle tre tv (Dazn, Sky e Mediaset). Infine c'è stato un terzo schieramento, con Juve, Milan e più timidamente Inter, rimasto a metà strada tra le due proposte principali e che vorrebbero aprire le sei buste presentate dai fondi interessati prima di votare (Oaktree Capital Management avrebbe offerto circa un miliardo a stagione).
L'obiezione a quest'ultima proposta è arrivata all'assemblea: aprire quelle sei buste, per verificarne l'entità e quindi la convenienza, significherebbe rinunciare definitivamente alle offerte dei broadcaster. Di qui la decisione di aggiornarsi a lunedì prossimo che però diventa l'ultimo giorno utile per evitare la scadenza della validità delle offerte in busta chiusa di Dazn, Sky e Mediaset. Intanto i primi due broadcaster hanno leggermente alzato le offerte, arrivando a 4,5 miliardi di euro per il quinquennio: Dazn sarebbe pronta a pagare un minimo garantito di 700 milioni a stagione, Sky sarebbe arrivata a circa 200.
Cifre leggermente superiori rispetto alle offerte precedenti, ma per un totale che non piace a tutti i club, che oggi incassano circa 920 milioni all'anno. Ci sarebbe però l'opzione che la lega possa ricevere un possibile introito aggiuntivo di 1 miliardo di euro nel quinquennio in base alla crescita degli abbonati.
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