Discovery Sport atto 2 su misura per le famiglie E va proprio ovunque

Land Rover conclude il rinnovamento della gamma. Motori con tecnologia «mild hybrid»

Piero Evangelisti

Barcellona Con l'arrivo di nuovo Defender si conclude il percorso di ristrutturazione della gamma Land Rover iniziato con Evoque: il Defender a presidiare di nuovo la fascia dei fuoristrada premium «duri e puri», le Range al vertice, nei diversi segmenti, dei Suv di lusso, e in mezzo le Discovery, i Suv per la famiglia. Una vera rivoluzione guidata dalla «design leadership» di Gerry McGovern, gran capo dello stile della marca, e dall'innovazione rappresentata dalla famiglia dei nuovi motori Ingenium.

Abbiamo provato in Catalogna la rinnovata Discovery Sport, seconda edizione del modello nato meno di quattro anni fa e presto divenuto il best seller del brand britannico grazie anche al suo elevato value for money (siamo, comunque, sempre oltre i 40mila euro). Quello che al primo sguardo potrebbe apparire come un restyling (esternamente le modifiche hanno riguardato paraurti e gruppi ottici) è invece un completo rinnovamento che parte dalla piattaforma che è quella della Range Rover Evoque, pronta per accogliere i propulsori, a benzina e diesel, dotati di tecnologia mild hybrid a 48 V. Non cambiano le dimensioni - 4,60 metri di lunghezza, 1,90 di larghezza, 1,73 di altezza e 2,74 di passo - e il layout dell'abitacolo conserva la configurazione a sette posti pensata per le famiglie che amano l'avventura e che vogliono poter andare ovunque. Ma cambia il design degli interni caratterizzati dalla «T» formata da plancia e console/tunnel, il tratto distintivo di Discovery Sport. La suddivisione è razionale ed ergonomica, ma non fredda, perché rimane intatto il classico «british appeal» comune a tutti i modelli della marca.

La strumentazione della Sd4 (240 cv di potenza massima, cambio automatico a 9 rapporti) scelta per il nostro test è digitale, proiettata su un bello schermo da 12,3, mentre all'infotainment è dedicato un touchscreen da 10,3 collocato nella parte alta della console. Sul tunnel la manopola che controlla il sistema Terrain Response, il cuore della trazione integrale di Land Rover che per la rinnovata Discovery Sport fa un'eccezione, offrendo anche una versione 4x2 equipaggiata di un turbodiesel da 150 cv e proposta al prezzo di 39mila euro, la porta di accesso al mondo Land Rover. Su strada normale il comfort è assimilabile a quello di una lussuosa berlina e si apprezza l'assenza di rollio assicurato dalle nuove sospensioni. Il turbodiesel gira silenzioso e nell'abitacolo si avverte soltanto il rumore dei grandi pneumatici montati su cerchi da 21 pollici. La trasmissione automatica Zf a 9 rapporti asseconda la guida con passaggi di marcia impercettibili privilegiando un'erogazione fluida dei tanti cavalli a disposizione.

«Go anywhere» è il payoff coniato da Land Rover per il suo Suv, e possiamo assicurarvi che è davvero così perché, mettendo a dura prova le leggi della fisica, al volante di Discovery Sport, che non si scompone mai come ogni inglese che si rispetti, siamo riusciti ad andare veramente ovunque.

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