Domenica a Las Vegas il primo Gp stile Super Bowl

I padroni Usa della F1 l'hanno voluto e organizzato, sarà il sunto del loro concetto di sport: lo show prima delle auto

Domenica a Las Vegas il primo Gp stile Super Bowl
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Più che un Gp di F1 è uno show con cantanti, ballerine e tanti, tantissimi vip, di quelli che a Las Vegas di solito vengono per sposarsi o divertirsi un po'. Le mille luci di Las Vegas si moltiplicano per uno sport che 40 anni fa da queste parti era confinato nel parcheggio del Caesars Palace anche se poi sul podio a baciare Michele Alboreto, alla prima vittoria della sua vita, c'era Diana Ross, una che è stata la colonna sonora della vita di molta gente. Oggi per avere la F1 per 10 anni la città ha investito quasi 500 milioni di dollari, ma soprattutto i padroni di tutto, gli uomini di Liberty Media, hanno preso il comando delle operazioni diventando anche organizzatori dell'evento. Quello che si vedrà in questo fine settimana è un'idea di quanto potrà diventare la F1 del futuro. Uno show dove lo sport rischia di diventare il contorno e non il piatto forte.

Liberty ci ha sempre raccontato di voler trasformare il Mondiale in 22 Super Bowl. Benvenuti al primo. Ed è un caso che Las Vegas a febbraio ospiterà poi anche quello vero nel nuovo stadio da mille e una notte dove giocano i Raiders.

Vedremo che accadrà quando ci arriveranno le monoposto lanciate a oltre 340 orari come raccontano le simulazioni. Questo di 6,12 km è un percorso cittadino anomalo: tre rettilinei, 14 curve e un'uscita box ad altissimo rischio. Lunghissimo (solo Spa è più lungo) e velocissimo (si prevedono configurazioni stile Monza). Tutto da scoprire, con un'insidia in più, quella delle basse temperature. Perché naturalmente si corre di notte, quando tutto a Las Vegas diventa più scintillante. Qualifiche a mezzanotte di venerdì (le 9 di sabato mattina in Italia); gara alle 22 di sabato (le 7 di domenica mattina da noi). In pratica tutto nello stesso giorno.

Con il meteo che prevede un crollo della temperatura tra i 5 e i 10 gradi. La Pirelli non ha gomme invernali, ma chissà che in futuro non le chiedano anche questo. Sembra tutto folle. Ma in realtà è solo la F1 made in Usa.

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