15 giorni di inibizione e 5 mila euro di multa per il presidente della Sampdoria, Massimo Ferrero. Lo ha deciso la Procura Federale della Figc, che ha punito il massimo dirigente blucerchiato per la frase sessista che il "Viperetta" si fece scappare lo scorso 7 aprile al termine del derby contro il Genoa. In merito all'incapacità della sua squadra di andare a rete, Ferrero esclamò la seguente frase: "La porta è come una donna, non va contemplata, va penetrata". 3 mesi dopo, è arrivata la condanna della Figc.
Massimo Ferrero, presidente della Sampdoria noto per la sua stravaganza, credeva di averla fatta franca. E invece, puntuale come le tasse, è arrivata la sentenza della Procura Federale della Figc, che lo ha condannato a 15 giorni di inibizione e 5 mila euro di multa per le parole che il "Viperetta", soprannome di Ferrero attribuitogli qualche anno fa da Monica Vitti, si era lasciato scappare al termine del derby contro il Genoa, terminato 0-0. In quella partita, la squadra blucerchiata aveva attaccato per 90 minuti, non riuscendo però a violare la porta rossoblù. Al termine del match, durante le interviste in zona mista nella pancia dello stadio Ferraris, Ferrero usò una metafora sessista per descrivere l'incapacità dei suoi giocatori di riuscire a far gol. "La porta è come una donna, va penetrata, non contemplata": questa la frase contestata dalla Procura che gli è costata squalifica e multa.
Nel comunicato ufficiale con cui ha reso nota l'inibizione e la multa nei confronti di Ferrero e della Sampdoria, la Procura della Figc ha descritto le parole del presidente come una "dichiarazione offensiva e
denigratoria del movimento calcistico (e non solo) femminile, riferendosi ai calciatori della Sampdoria". Per questo motivo, l'organo federale della giustizia sportiva ha punito sia Ferrero sia la società genovese.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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